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Febo: "La revoca del patto di stabilità sarà una catastrofe per i cittadini"

I revisori dei conti mettono nero su bianco il mancato rispetto del patto di stabilità, e il capogruppo di Chieti per Chieti insorge, scrivendo nuovamente al prefetto, a cui aveva chiesto la nomina di un commissario e lanciando l'allarme sulla situazione disastrosa delle casse comunali

I revisori dei conti del Comune di Chieti mettono nero su bianco il mancato rispetto del patto di stabilità, tornano a sottolineare, con una nota inviata lo scorso 6 agosto, le discrepanze fra gli impegni di spesa e l’effettiva fatturazione dei canoni idrici. In particolare, le differenze ammonterebbero a poco più di mezzo milione di euro per il 2014, a 670mila euro per il 2013. 

E l’opposizione insorge: dopo la lettera al prefetto inviata il giorno prima di Ferragosto, con la richiesta di nominare un commissario per i ritardi nel bilancio di previsione, il capogruppo di Chieti per Chieti Luigi Febo ha inviato una nuova comunicazione ad Antonio Corona e alla Corte dei Conti, allegando la nota dei revisori, che ha per oggetto “Rideterminazione differenza fra saldo finanziario e saldo obbiettivo del Patto di stabilità interno 2014 - revoca” e sottolineando il triplo ruolo del segretario generale che "svolge le funzioni sue proprie di Segretario Generale, le funzioni di Dirigente del Settore Affari finanziari, le funzioni di responsabile dei controlli interni ai sensi del Regolamento sui sistemi di controllo interno".

Ieri (mercoledì 19 agosto), Febo è andato in prefettura, dove è stato informato della richiesta di chiarimenti inviata dal prefetto al Comune di Chieti “e questo - commenta  - mi fa ben sperare per il suo intervento”. Ma poi si scaglia contro la giunta: “L’aumento delle tariffe dell’acqua e delle mense scolastiche annunciate da Di Primio sono solo  l’inizio. Con la relazione  sulla situazione amministrativa  e sulla revoca del Patto di stabilità, i Revisori dei Conti mettono definitivamente in luce il disastro economico a cui l’amministrazione Di Primio  ha condotto il Comune di Chieti. La revoca del patto di stabilità - prosegue - si ripercuoterà sulla vita di tutti i cittadini: mancati trasferimenti da parte dello Stato, impossibilità di utilizzare eventuali avanzi….”. 

Il consigliere di opposizione punta il dito contro la giunta che non sarebbe “capace di gestire questa situazione e che persevera in scelte che, oltre ad essere inopportune sono spesso in contrasto con le norme”. Si riferisce in particolare all’affidamento al segretario generale del Comune la responsabilità, ad interi, del settore Affari finanziari. “Oltre all’eccessiva concentrazione di compiti e poteri sulla stessa persona, pone un problema non da poco. Può una stessa persona assumere il ruolo di controllore e controllato?”, si chiede

“Esattamente un anno fa - continua - la giunta ha stabilito che il Segretario Generale avesse il ruolo di responsabile della prevenzione della corruzione e che, per questo motivo, dovesse  ritenersi avulso da ogni attività gestionale  (delibera di G.M. n. 1925 del 23 luglio 2014, nel riconfermare l’incarico ai componenti dell’Ufficio per i procedimenti disciplinari per il personale dirigente la stessa Giunta da attoche l’evoluzione legislativa, in modo specifico in materia di anticorruzione, deve essere resa coerente con le disposizioni interne, motivo per cui il Segretario Generale, nella sua qualità di responsabile della prevenzione della corruzione deve ritenersi avulso da ogni attività gestionale, ma sempre tenuto conto delle condizioni organizzative dell’Ente, dandone atto nel Piano triennale della prevenzione della corruzione”).

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