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Sabato, 20 Aprile 2024
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Fusione Teateservizi-Chieti Solidale, Febo: "Troppa confusione, il sindaco si dimetta"

Tanti i dubbi del consigliere di minoranza sull'operazione già discussa in giunta, senza interpellare le commissioni consiliari competenti

Dopo la proposta, discussa in giunta, di fondere Teateservizi e Chieti Solidale in una società di capitali, fervono le reazioni. Il primo era stato il consigliere Enrico Raimondi (L’Altra Chieti), che aveva denunciato il mancato coinvolgimento della commissione competente

L’assessore al Bilancio Valentina Luise aveva rassicurato sul fatto che la trasformazione da società municipalizzata a srl dovrebbe portare più snellezza nei procedimenti e maggiori posti di lavoro

Oggi è il consigliere Luigi Febo (Chieti per Chieti) a sollevare perplessità, accusando la giunta di confusione e tornando a chiedere le dimissioni del sindaco Umberto Di Primio. 

“In mancanza di un piano industriale che declini gli obiettivi, le risorse, il funzionamento, la pianta organica di questa nuova società partecipata - dice - in mancanza di una discussione nelle commissioni deputate, come ha evidenziato il collega Raimondi, chiediamo al sindaco il perché di una fusione e della trasformazione in Srl”.

“Di certo - prosegue - i rapporti fra Comune e società non saranno diversi. Il Comune, come avviene ora, avrà ancora l’obbligo di trasferire  le risorse statali, regionali e comunali finalizzate ai servizi sociali e agli altri servizi gestiti dalla Asm. Oggi non lo fa, o non lo fa puntualmente, tenendosi i soldi in cassa, tanto che Chieti Solidale è creditrice del comune per circa 4,5 milioni di euro”. 

Febo non dimentica che una delle maggiori risorse di Chieti Solidale sono le farmacie comunali e si chiede: “Una Srl potrebbe venderle? Il Comune potrebbe scegliere di venderne una o tutte per fare cassa?”. E solleva dubbi anche sul controllo analogo, procedura che limita i poteri dell’amministrazione rispetto alle aziende speciali, il quale potrebbe avere maglie più larghe nel caso di una Srl. 

E contesta l’ipotesi di un miglioramento di efficienza e l’efficacia: “Dove leggiamo i vantaggi e la convenienza economica di questa operazione? Dobbiamo fidarci solo della valutazione del sindaco e dell’assessore Luise?”, incalza.

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