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Febbo fuori dalla giunta regionale: "La mia decisione era nota, ho agito solo nell'interesse di Chieti"

L'ormai ex assessore commenta la revoca delle deleghe da parte del presidente Marsilio, dopo il braccio di ferro con la Lega per il mancato appoggio al candidato di centrodestra Di Stefano

Non si è fatta attendere la reazione dell'ormai ex assessore regionale Mauro Febbo, a cui stamani il presidente Marco Marsilio ha revocato le deleghe e che dunque tornerà a sedere in consiglio. 

Si è trattato del capitolo finale di una crisi del centrodestra abruzzese che dura da mesi, iniziata con la divisione di Febbo dalla coalizione alle elezioni comunali di Chieti.

"Dieci mesi fa - dice ora il politico teatino - quando comunicai a tutti e a tutti i livelli la mia decisione di assumere una posizione elettorale civica nella mia città, avevo messo in conto che mettevo in discussione anche le mie ambizioni personali nell'interesse unico della mia città".

E incalza: "I fatti e il risultato elettorale mi hanno dato ragione. Quello che mi rammarica è che di fronte alle conseguenze di una pandemia che sta colpendo il sistema sanitario nazionale (e mondiale) ed economico (regionale, nazione e mondiale) ci si concentrasse su queste problematiche e su come intervenire. Ne prendo atto e con serenità andrò a ricoprire il ruolo di presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, garantendo il mio impegno nell'interesse del nostro Abruzzo e della sua comunità". 

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