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Terza proroga del servizio raccolta rifiuti, Febo e Raimondi si rivolgono all'Anticorruzione

La determinazione dirigenziale numero 1958 del 29 dicembre scorso firmata dal dirigente del settore Politiche ambientali, che proroga fino a fine anno il servizio, è finita nel mirino dell'opposizione

Terza proroga del servizio di raccolta rifiuti, a Chieti,senza emanare un regolare bando. La decisione, presa con la determinazione dirigenziale numero 1958 del 29 dicembre scorso firmata dal dirigente del settore Politiche ambientali, è finita nel mirino dei consiglieri di minoranza Luigi Febo (Chieti per Chieti) ed Enrico Raimondi (L’Altra Chieti), che annunciano un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Inoltre, nei prossimi giorni chiederanno al segretario generale del Comune di Chieti, anche nella sua qualità di responsabile dell’anticorruzione, un parere ufficiale sulla regolarità di tale proroga e interesseranno il Collegio dei Revisori dei Conti e la Procura della Corte dei Conti per gli aspetti relativi al potenziale danno erariale. E annunciano: “Poiché la Procura della Repubblica di Chieti, in passato, per casi analoghi – e per molto meno – si è mossa rapidamente notizieremo anche loro nella speranza che intervengano prima del dottor Cantone a fermare questo scempio perpetrato ai danni di una città arrivata ormai allo stremo”.

“Le proroghe - denunciano - hanno complessivamente raggiunto la non trascurabile durata di 26 mesi, per un valore di più 15 milioni di euro”.  Per i due consiglieri di opposizione, la seconda e la terza proroga, entrambe della durata di 12 mesi, con termine ultimo al prossimo 31 dicembre, sarebbero “illegittime poiché assunte in evidente contrasto con le norme del codice degli appalti, con la consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato e con le ripetute e chiare indicazioni dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione”. 

“Qualche perplessità - spiegano - suscita anche il parere del Dirigente del Settore finanziario riportato a margine della suddetta Determina dirigenziale nel quale si evidenziano, a penna, delle riserve sulla possibilità di rispettare i termini di pagamento in essa indicati “in considerazione dei vincoli di finanza pubblica e delle modalità di fatturazione”; riserve che contraddicono l’attestazione del Dirigente del V Settore, riportata al punto 5) del medesimo atto, con la quale quest’ultimo dichiara di aver accertato, in ossequio all’art.9 del D.L. n°78/2009, che il programma dei pagamenti “è compatibile……con i vincoli di finanza pubblica”. Ad aggravare il tutto la circostanza che le suddette determinazioni sono state assunte su impulso della giunta comunale che ha approvato un’apposita delibera di indirizzo nel marzo scorso (Delibera n. 145 del 22.03.2016) - aggiungono - dopo che la stessa amministrazione per sei mesi ha misteriosamente soprasseduto alla predisposizione degli atti di gara”.

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