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Emergenza idrica, dalla commissione di inchiesta: "Scarsa organizzazione"

La commissione guidata da Sara Marcozzi si è dedicata all'ascolto del territorio e delle criticità che sono state portate in aula da associazioni e dai comitati dei cittadini

La commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica in Abruzzo oggi si è concentrata sull'ascolto del territorio e delle criticità che sono state portate in aula da associazioni e dai comitati dei cittadini.

"Le problematiche raccolte sono in linea con quelle che mi hanno spinta a chiedere l'istituzione della commissione d'inchiesta- commenta la presidente Sara Marcozzi- Abbiamo ascoltato una delegazione di Adoc, Adiconsum e Federconsumatori, il comitato Acqua Limpida, l'associazione Acqua Nostra, il Forum H2O e l'Associazione SàFà".

Molti gli argomenti trattati: interruzioni e razionamenti idrici (specialmente nella provincia di Chieti), mancata pubblicazione dei risultati delle analisi dell'Arta sulla qualità delle acque sui siti dei gestori, mancata indicazione in fattura della possibilità di avvalersi della prescrizione biennale, mancati riconoscimenti del bonus idrico e mancanza di un organismo di conciliazione delle controversie, carenza di acqua per uso agricolo, necessità di ottimizzare l'organizzazione territoriale delle società di gestione e volontà di preservare l'acqua pubblica.

"Preoccupazioni e iniziative condivisibili, di cui la Commissione continuerà a farsi carico anche nelle prossime settimane. All'audizione di associazioni e comitati, si è aggiunta quella della società ProEnergy che ha presentato il proprio approccio alla gestione delle reti idriche, fornendo spunti interessanti soprattutto per scovare utenze abusive o non fatturate. Un problema che abbiamo già denunciato nelle scorse sedute nel nostro territorio, soprattutto per quanto riguarda il Comune di Chieti che ha oltre 100 utenze pubbliche non censite. Ciò che è emerso - continua Marcozzi - è la volontà comune di lavorare sul sistema acqua pensando all'Abruzzo come a un territorio unico, facendo una sintesi comune.

Dare uno sguardo di sistema, andando oltre alle divisioni territoriali, è la visione con cui stiamo lavorando in questi mesi. L'acqua è un bene unico e come tale dobbiamo pensarlo. La buona volontà che registriamo sia dai territori che dagli organi gestori a superare criticità deve farci guardare al futuro con ottimismo.

Nella prossima seduta, l'ultima del 2022- conclude Marcozzi- daremo spazio ai sindaci dei quattro capoluoghi di Provincia, che racconteranno ai commissari le criticità dei loro territori e qualsiasi altro spunto vorranno fornire al lavoro che svolgeremo da qui ai prossimi mesi".

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