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Elezioni politiche, pochi candidati aderiscono al Voto arcobaleno lanciato da Arcigay

Il rammarico dell'associazione teatina, che ringrazia chi si è impegnato a difendere i temi cari al mondo Lgbti e ricorda che c'è una proposta di legge regionale contro l'omotransfobia

Una settimana fa, Arcigay Chieti aveva lanciato un appello ai candidati abruzzesi alle elezioni politiche, aderendo al “Voto arcobaleno” lanciato dall’associazione a livello nazionale. Una campagna che chiedeva ai futuri parlamentari di impegnarsi su cinque temi che stanno a cuore al mondo Lgbti: matrimonio egualitario, adozioni per single e coppie dello stesso sesso, contrasto all'omofobia e transfobia, accesso alla fecondazione eterologa e depatologizzazione dell'identità trans. Il riscontro, però, è stato molto tiepido. 

“Alcuni tra quelli interpellati, in aggiunta a quelli che lo avevano già fatto - spiega il presidente Adelio Iezzi - si sono pronunciati a favore della piattaforma di proposte in 5 punti. Altri, come il Movimento 5 Stelle, pur dichiarandosi genericamente in favore dell’uguaglianza, salvo aver ignorato l’invito partecipare ai tavoli tecnici che hanno portato alla proposta di legge regionale contro l’omotransfobia - stesso atteggiamento del Partito Democratico Abruzzo, hanno declinato la richiesta a sottoscrivere l’impegno pubblicamente, nascondendosi dietro un fumoso timore che potesse essere 'un retaggio della vecchia politica ai soli fini propagandistici della campagna elettorale’. Questo gruppo politico, che si presenta agli elettori come la vera novità, evidentemente non distingue un partito politico da un’associazione che si batte per i diritti di tutti e tutte”, attacca l’associazione. 

Altri candidati hanno aderito alla proposta, ma, lamenta Arcigay Chieti,

“sono malauguratamente esigui, anche in considerazione del fatto che alcuni provengono da un partito di governo con ampia rappresentanza in termini di voti e simpatizzanti, e che in ambito nazionale si fregia di aver approvato le unioni civili. Spiace constatare, infine, la vergognosa e incomprensibile ostilità da parte dei partiti di centro destra, che diversamente dalle loro controparti dei più civili paesi nordeuropei, si ostinano a voler ignorare qualsiasi istanza provenga dal nostro mondo; si annunciano invece, da parte di questi gruppi politici, pericolosi e incredibili passi indietro rispetto ai pochissimi appena fatti, più in sintonia evidentemente con i governi autoritari del Medio Oriente o est Europa”.

Arcigay ricorda che, lo scorso settembre, l’associazione ha depositato una legge regionale contro l’omostransfobia, sostenuta dai partiti della sinistra e ignorata da Pd e 5 stelle, assenti anche dai tavoli tecnici della proposta di legge.

“Basterebbe davvero poco - concludono - perché questi due gruppi politici in regione dimostrassero buona volontà nel sostenere le tematiche Lgbti, come dicono di voler fare, attraverso questa semplice legge regionale”.

Di seguito i candidati che hanno aderito alle proposte di “Voto Arcobaleno”:

Pd: Alessandro Marzoli, Antonio Castricone, Massimo Cialente e Susanna Cenni

Liberi e Uguali: Ivano Martelli, Celeste Costantino, Danilo Leva, Gamal Bouchaib, Sabrina Marchetti, Luigi Fabiani, Fabio Ranieri, Guido Lapadre, Sonia Del Rossi, Antonio Pace

Potere al Popolo: Marisa D'Alfonso, Franco Cilli, Silvano Di Pirro, Carmine Tomeo, Maurizio Acerbo, Sonia Ciarfella, Matteo Ginaldi

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