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Lanciano: ballottaggio, Casapound al centrosinistra: "Concentratevi sui veri problemi dell'Abruzzo"

Dopo che il centrosinistra si è schierato contro l'ingresso in consiglio di Barone, nonostante le 334 preferenze, interviene il responsabile regionale del movimento

Dopo il "caso Casapound" scoppiato nei giorni scorsi a Lanciano, con l'intero centrosinistra cittadino e regionale schierato contro il coordinatore Nico Barone che, in virtù delle 334 preferenze ottenute nella prima tornata elettorale del 5 giugno, entrerebbe in consiglio comunale in caso di vittoria di Errico D'Amico, interviene il responsabile regionale del movimento, Simone Laurenzi. 

Nei giorni scorsi il sindaco uscente Mario Pupillo e addirittura diversi esponenti del centrosinistra abruzzese in Parlamento si erano pubblicamente pronunciati contro il possibile ingresso in consiglio di Casapound e in particolare di Barone, che peraltro è risultato il sesto candidato consigliere più votato a Lanciano. 

“Gli attacchi a noi rivolti dal sindaco uscente Pupillo non sono altro che polemiche strumentali da parte di chi sa di non avere argomenti concreti a favore della propria azione di governo nella legislatura passata”, afferma in una nota Simone Laurenzi, responsabile regionale di CasaPound Italia.

“Come CasaPound Italia non abbiamo mai fatto mistero di vedere nel Fascismo il nostro punto di riferimento ideale – prosegue Laurenzi - da noi tradotto in iniziative quotidiane nel campo della solidarietà sociale e della promozione culturale, premiate dai cittadini con 679 voti, pari al 3% degli elettori, in occasione del primo turno elettorale. Quanto all’impossibilità per i fascisti di sedere in consiglio comunale, ricordiamo solo che Lanciano ha avuto per due legislature come sindaco Nicola Fosco, proveniente dal Movimento Sociale Italiano, partito che incarnava negli uomini e nelle idee la continuità con la Repubblica Sociale Italiana”.

“Meglio sarebbe infine – conclude il responsabile regionale CasaPound – se i parlamentari del Pd e gli altri movimenti ed associazioni che si sono uniti al sindaco uscente di Lanciano negli appelli contro il nostro movimento si concentrassero sulle problematiche concrete degli abruzzesi. Ad iniziare dalla risoluzione della gravissima vicenda dei lavoratori del Ciapi, ente di proprietà della Regione, che ricordiamo è amministrata proprio dal Pd, da oltre tre anni senza stipendio a dispetto delle promesse dei politici”

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