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Elezioni Lanciano

Lanciano, aggredito sotto casa il coordinatore di Casapound Barone

La scorsa notte lo hanno aspettato e poi colpito alle spalle. Trasportato in pronto soccorso, ha avuto 5 giorni di prognosi. Ma i toni della campagna elettorale non si calmano

Aggredito nella notte, mentre rientrava a casa, in viale Cappuccini, il coordinatore di Casapound Nico Barone. Il giovane, 26 anni, già nei giorni scorsi era stato oggetto di minacce comparse su un muro nei pressi della vecchia stazione. 

Picchiato al viso, si è fatto medicare al pronto soccorso dal Renzetti e i medici gli hanno dato una prognosi di cinque giorni, salvo complicazioni. Del fatto è stata informata la polizia, anche se al momento Barone non ha sporto denuncia. Secondo una prima ricostruzione, non avrebbe visto in faccia il suo aggressore, che lo avrebbe colpito alle spalle

Barone è stato il sesto più votato nella prima tornata elettorale del 5 giugno, con 334 preferenze e, dopo l’apparentamento di Tonia Paolucci con il candidato sindaco Errico D’Amico, conquisterebbe un seggio in consiglio comunale in caso di vittoria del centrodestra. 

Al coordinatore di Casapound è arrivata la solidarietà del leader nazionale del movimento, Gianluca Iannone, che punta il dito contro il Pd, “moralmente responsabile della vile aggressione a Nico Barone, frutto del clima avvelenato creato a Lanciano da chi non è riuscito ad accettare il successo elettorale e i riscontri ottenuti da CasaPound sul territorio”. 

“La cagnara sollevata dal Pd sul possibile ingresso di Barone in consiglio comunale - prosegue - è vergognosa, l’ultima spiaggia di un partito che non sa più a che santo votarsi per non perdere voti e consenso. Fa piacere invece vedere come tutta Lanciano si sia schierata a fianco di Barone e CasaPound, a dimostrazione che il lavoro sociale e culturale fatto sul territorio in questi anni ci premia, e non solo nelle urne”.

L’aggressione al giovane Barone, però, non ha abbassato i toni dell’ultimo strascico di una campagna elettorale accesissima. Tonia Paolucci, su Facebook, ha accusato il sindaco uscente Mario Pupillo di “dividere i cittadini di una stessa città, alzando i toni della campagna elettorale, spostando l'attenzione dai programmi a una presunta "questione ideologica", gettando fumo negli occhi ai cittadini pur di rimanere attaccato alla poltrona”. 

Pupillo, dal canto suo, ha definito l’episodio “increscioso”, condannando fermamente ogni tipo di violenza, compresa quella verbale ed esprimendo “al cittadino lancianese e al candidato consigliere Nico Barone la mia personale solidarietà per l’accaduto”. Il sindaco uscente, tuttavia, non ha esitato ad alimentare la polemica, parlando di “tentativo squallido di Tonia Paolucci di strumentalizzare l'increscioso accaduto per meri fini elettorali, con un tempismo mediatico che si qualifica da solo. Uno squadrismo verbale che rispedisco sdegnato al mittente, incredulo dinanzi a tanta irresponsabilità di un consigliere comunale nonché candidato sindaco che nel becero tentativo di condizionare il voto a due giorni dal ballottaggio collega alla mia persona e al mio ruolo, in maniera indecente e spregiudicata, un fatto grave come quello di un aggressione fisica ad un cittadino”. Pupillo ha annunciato che agirà “nelle sedi opportune” a tutela della sua onorabilità.

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