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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Politiche, Di Maio (Impegno Civico): "Iva azzerata su beni di prima necessità e decreto Taglia bollette per l'ultimo trimestre 2022"

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, leader del movimento politico "Impegno Civico", intervistato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre parla di crisi energetica, sostegno ai giovani, Pnrr, turismo e innovazione digitale in Abruzzo

Caro bollette, inflazione, sostegno economico ai giovani, ma anche turismo sostenibile e innovazione digitale in Abruzzo: sono i temi su cui abbiamo chiesto conto al ministro degli Esteri e leader del movimento Impegno Civico Luigi Di Maio in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Ecco cosa ha risposto Di Maio a ChietiToday.

Bollette alle stelle per le famiglie e le imprese: sicuramente il problema dei prezzi del gas e dell'energia elettrica sarà uno dei primi da dover affrontare, n che modo lo farete?

Noi di Impegno Civico ci siamo già messi al lavoro mettendo a punto la nostra proposta di decreto "Taglia bollette" con il quale lo Stato copre l’80% dei costi energetici delle imprese e delle famiglie a rischio di povertà energetica: si tratta di un provvedimento da assumere in via emergenziale il giorno dopo le elezioni per l’ultimo trimestre dell’anno. Lo finanzieremo con le maggiori risorse incamerate dallo Stato, ad esempio, su Iva e accise derivanti dall’inflazione. Se i cittadini sosterranno il 25 settembre, con la nostra proposta eviteremo il tracollo di intere filiere produttive e fasce di società. Non lasceremo soli gli italiani. C’è stato un grande lavoro finalizzato a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas per ridurre la dipendenza dalla Russia. L’obiettivo futuro è però quello di ridurre il consumo di gas e accelerare immediatamente sulle rinnovabili con una ulteriore sburocratizzazione e un forte investimento, per raggiungere la neutralità climatica nei tempi stabiliti. Impegno Civico presenterà immediatamente in Parlamento una proposta di legge sul clima che affronti la questione con interventi concreti e strutturali.

Anche l'inflazione negli ultimi mesi sta pesando sul carrello della spesa delle famiglie. Quali sono le soluzioni da adottare nel breve e nel lungo periodo?

Le stime parlano di circa 600 euro di aumenti in un anno soltanto per il carrello della spesa di un nucleo familiare. Ecco perché vogliamo azzerare l’Iva su alimenti e beni di prima necessità, come prodotti per l’infanzia e farmaci. Ma bisogna intervenire anche sulle retribuzioni: eravamo al lavoro in un confronto proficuo con le imprese per ottenere finalmente il salario minimo che porrebbe fine alle vergognose paghe di 2-3 euro l’ora. Purtroppo, forze politiche scellerate hanno preferito interrompere l’azione del Governo. Ma Impegno Civico vuole andare anche oltre la previsione di una paga minima: siamo l’unica forza politica a proporre il salario equo, cioè adeguato alle competenze, alle conoscenze e alle esperienze espresse dal lavoratore. 

I giovani restano una delle categorie più penalizzate dalla crisi economica: quali interventi intendete attuare per garantire un futuro più roseo alle nuove generazioni ed evitare la costante fuga dalla provincia se non dall'Italia?

I giovani sono un tesoretto che dobbiamo valorizzare e proteggere. Noi siamo una forza giovane in grado di ascoltare e soddisfare i loro bisogni. In particolare, abbiamo registrato un forte desiderio di autonomia: i giovani vogliono giustamente realizzarsi nel lavoro e magari metter su famiglia e comprare casa. Ma il più delle volte la casa diventa un miraggio perché molti non dispongono dei soldi necessari a versare l’anticipo. La nostra proposta è che sia lo Stato a finanziare la cifra che serve per l’anticipo e che questa somma sia poi restituita con rate a tasso zero. Poi c’è da metter mano agli sgravi contributivi per le aziende che assumono under 40 e da rafforzare l’occupazione femminile con misure ad hoc: abbiamo tante idee e tutta l’energia e l’esperienza di governo che serve per trasformarle in realtà.

Turismo e sostenibilità ambientale sono due temi importanti per l'Abruzzo e la provincia di Chieti in termini di sviluppo: quale ruolo può svolgere il governo in termini di aiuto concreto?

L’Abruzzo è la regione con la percentuale più alta di territorio protetto. Da fenomeno ambientale e naturalistico deve divenire sempre più un fattore di attrazione, assieme al vostro splendido mare. Un turismo sostenibile, fatto di esperienze e di valorizzazione della cultura e delle specificità locali, in grado di potenziare e riqualificare le strutture ricettive, è la chiave per trainare lo sviluppo del territorio. L’Abruzzo è anche la regione dei borghi più belli d’Italia, di cui ha ospitato recentemente la manifestazione nazionale. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha stanziato molte risorse per il recupero e la valorizzazione di questi piccoli comuni che rappresentano una ricchezza culturale unica: Impegno Civico ha tutte le carte in regola per accompagnare questo processo e sostenere cittadini e imprese nel realizzarlo.  
 
In Abruzzo e nel centrosud l'innovazione digitale e lo sviluppo delle reti di ultima generazione è ancora in forte ritardo rispetto al nord del Paese. Quali sono le vostre proposte su questo tema?

L’Abruzzo ha grandi potenzialità per quanto riguarda l’innovazione e il digitale. Lo dimostrano i tanti distretti industriali, come quello dell’automotive, o gli enti di ricerca come il Gran Sasso Science Institute. Iniziative lodevoli che si scontrano, però, con istituzioni regionali spesso non in grado di governare questi processi, rivelandosi una zavorra. Un esempio su tutti? Il fascicolo sanitario elettronico: l’Abruzzo è ultimo sia per quanto riguarda l’infrastruttura tecnologica sia per l’utilizzo del registro stesso. Parliamo di una regione di fatto commissariata dal governo per la gestione dei soldi che giungeranno con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un treno che questo territorio non deve assolutamente perdere.
 
Nell'ultimo anno qui si è discusso molto del raddoppio ferroviario sulla Roma-Pescara. I comitati e i sindaci delle città - fra cui Chieti e San Giovanni Teatino - sul tracciato chiedono un progetto alternativo. Il prossimo governo come gestirà la situazione?

Con le ultime leggi di Bilancio e grazie al Piano di Ripresa e Resilienza, al governo abbiamo trovato le risorse per investire sulla tratta Pescara-Roma. Il tempo di percorrenza di due ore è l'obiettivo finale. Questa è un'opera strategica prioritaria, compatibilmente con le esigenze dei territori. Dobbiamo fare in modo, infatti, che l’esigenza di portare a compimento l’opera venga fatta in accordo con le popolazioni che vivono dove si sviluppa il tracciato e, quindi, cercando una soluzione condivisa e trovando, eventualmente, le risorse aggiuntive per evitare strappi con i territori. Sulle ferrovie, poi, è di pochi giorni fa la notizia dello stanziamento di altre risorse per la velocizzazione della Bologna-Bari. Il Pnrr è l’elemento centrale, eppure c’è chi (come Salvini e Meloni) dice di volerlo rinegoziare. Si, avete capito bene: dopo che il governo ha rispettato tutte le scadenze e messo a terra i progetti per i territori, loro vogliono stravolgere tutto, magari per dirottare al Nord risorse già previste per il Centro-Sud. Follia pura. Così rischiamo di perdere la faccia, ma soprattutto i soldi.

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