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Politica

Elezioni regionali, Giustizia Sociale: "Liste civiche importanti"

L'analisi del capogruppo Bruno Di Paolo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Con la crisi  dei partiti storici, ormai concentrati alla ricerca della loro identità perduta, appare evidente che alle prossime consultazioni regionali un peso forte, se non addirittura determinante, l’avranno le liste civiche.

La fine delle ideologie, suggellata dalla formazione dall’attuale governo,  sta, di fatto, consegnando alla storia l’identificazione politica dei cittadini con i simboli dei partitici classici e chi non se ne accorto (o peggio ancora fa finta di non accorgersene) o è uno sprovveduto dal punto di vista politico o è troppo autoreferenziale e attaccato alla propria poltrona per accettare un cambiamento sociale e culturale, prima ancora  che politico.

E, allora, certamente il prossimo Governatore della Regione Abruzzo sarà quel  candidato presidente che più dei suoi avversari saprà, con  un programma  semplice e attuabile, attrarre e coinvolgere le liste civiche o l’insieme di liste civiche che si stanno formando per poter portare all’interno dell’Emiciclo le diverse voci della società civile.
Tralasciando il fenomeno di movimenti più folcloristici più portati alla protesta che concretamente interessati ad un reale lavoro istituzionale, e che, il più delle volte, si traduce sempre in passaggi-meteora, è indubbio che alle liste civiche va riconosciuto il grande ed innegabile merito di avere sempre dato uno spiraglio ad delusi della politica attraverso il contatto diretto con i cittadini.

Alle prossime regionali non è difficile  prevedere un “ridimensionamento” delle coalizioni maggiori, a tutto vantaggio di volti e nomi più vicini alla gente nella quotidianità e che non parlino in un incomprensibile politichese.
Forse anche per questo c’è da parte di alcuni la volontà di procrastinare queste elezioni, facendo slittare la data da Novembre a Marzo. regalando di fatto una proroga di 4-5 mesi agli attuali Consiglieri Regionali (già baciati dalla fortuna per essere entrati un anno e mezzo prima del dovuto per i noti fatti legati a Del Turco), con conseguenti stipendi ed indennità varie.

Ed è per questo che noi di Giustizia Sociale siamo decisamente contrari allo spostamento della data delle elezioni regionali da Novembre a Marzo.

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