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La Lega contro Febbo e Zappacosta: "Se le cose in Regione non funzionano devono dimettersi"

Il coordinatore regionale D'Eramo non ci sta alle accuse del dirigente candidato con la lista Chieti Viva, che aveva indirettamente accusato gli altri assessori di non lavorare

Torna rovente il clima tra l'assessore regionale Mauro Febbo, autosospesosi dal partito di Forza Italia a inizio estate, e la Lega. Questa volta, è il coordinatore regionale del partito di Salvini, Luigi D'Eramo, a puntare il dito contro l'ex alleato, per le affermazioni fatte ieri in conferenza stampa dal candidato della lista Chieti Viva Giancarlo Zappacosta, responsabile del Servizio Beni e Attività Culturali della Regione. 

Come è noto, Febbo, riferimento di Forza Italia in città, si è discostato dal nome scelto dalla coalizione di centrodestra, il leghista Fabrizio Di Stefano, per appoggiare Bruno Di Iorio, candidato di un polo civico dove, oltre ai fedelissimi di Febbo, i consiglieri comunali azzurri uscenti, ci sono anche i "renziani" di Alessandro Marzoli, riferimento di Italia Viva. Dalla coalizione sono scomparsi i simboli di partito, di cui hanno preso il posto le liste "Forza Chieti" e "Chieti Viva". 

Oggi, però, la Lega torna ad attaccare la coalizione e in particolare Febbo e Zappacosta. 

“Dopo l’assurda presa di posizione dell’assessore regionale Mauro Febbo, autosospesosi da Forza Italia pur di non sostenere il candidato del centrodestra a Chieti, Fabrizio Di Stefano - tuona D'Eramo - pensavamo di averle viste tutte. Evidentemente ci siamo sbagliati". 

Il riferimento, come detto, è alle dichiarazioni di Zappacosta che ieri, nel corso della presentazione della lista, "svestiti i panni del tecnico al servizio della collettività e dell’ente per cui presta la sua opera - accusa il coordinatore regionale della Lega - si è lanciato in elogi sperticati nei confronti di Febbo, definito, addirittura, come 'l’unico che lavora in Regione e che spesso deve occuparsi di cose che non gli competono perché altri non lo fanno'. La Lega - incalza D’Eramo - ritiene intollerabile una tale presa di posizione, non veritiera e assolutamente offensiva nei confronti degli altri assessori e del personale tutto dell’ente. Se Febbo, componente dell’esecutivo regionale e Zappacosta, suo fido dirigente, ritengono che in Regione Abruzzo le cose non vanno come dovrebbero, si dimettano immediatamente dai loro rispettivi incarichi e, allora sì, con piena legittimazione, si occupino solo di politica proponendosi come alternativa all’attuale maggioranza. Non è ammissibile che un componente della giunta possa schierarsi contro la sua stessa maggioranza e, per di più, avallando una simile presa di posizione da parte di un dirigente del suo settore. E basta anche con le pantomime di circostanza: Forza Italia prenda atto che non è sufficiente una sospensione dal partito per giustificare il 'liberi tutti'.  La Lega annuncia fin d’ora che, a prescindere dall’esito elettorale, chiederà che la vicenda venga esaminata ai massimi livelli in Regione".

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