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Ambienti insalubri, spreco di risorse, mancanza di parcheggi: l'appello della polizia ai candidati sindaco

Il sindacato unitario chiede ai candidati di "mettere al centro la sicurezza" e di prendere a cuore i presìdi di sicurezza della città

Un appello a mettere al mettere al centro la sicurezza della città arriva ai cinque candidati sindaco di Chieti dal Siulp, il primo sindacato dei lavoratori della Polizia di Stato.

In una lettera aperta il segretario generale provinciale Francesco Antonio Morganti invita i candidati a investire sulla sicurezza quale “impegno doveroso per chi ambisce a governare la città” e ad agire su una pluralità di terreni: interventi preventivi e repressivi, sul piano dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica, politiche di riduzione dei fattori di disagio sociale, interventi mirati al contrasto dell'abuso di alcool, di sostanze stupefacenti, di riqualificazione urbanistica, maggiore coordinamento tra le varie Forze di Polizia.

“Il benessere della collettività – sottolinea Morganti - parte anche da un miglioramento delle condizioni dei lavoratori di Polizia e dei presidi cui quotidianamente i cittadini si recano per far fronte alle loro legittime aspettative ed esigenze”. 

L’auspicio del Siulp è che il futuro primo cittadino di Chieti prenda a cuore i presìdi di sicurezza della città “a partire dalla sede della Questura, che attualmente, trova collocazione su di un piano all’interno di un palazzo e in un’ala della Caserma Spinucci, con notevole dispendio di risorse per i servizi di vigilanza e disagio sia per gli operatori di polizia che per l’utenza. In ambito provinciale – prosegue la lettera - non esiste una cella di sicurezza, gli arrestati o i fermati vengono vigilati a vista seduti su una sedia a volte anche per giorni, con i rischi che ne conseguono; manca un luogo idoneo dove vigilare gli stranieri in attesa dei provvedimenti amministrativi; non ci sono sale di aspetto per gli utenti; non ci sono uscite di sicurezza e scale antincendio; i servizi igienici sono inadeguati e insufficienti (2 per il personale e utenti); gli ambienti di lavoro, che mortificano la dignità delle persone, sono nettamente al di sotto dei parametri minimi di vivibilità (6 persone in meno di 20 mq., spesso in assenza di luce naturale e alcuni resi malsani dalla umidità); presenza di barriere architettoniche; mancanza di parcheggi per le autovetture della polizia e impedimenti all’unica via di accesso alla Questura, molte volte ostruita da autovetture parcheggiate in divieto di sosta, costringendo tutti i giorni gli operatori a notevoli disagi”.

Il sindacato unitario di polizia locale da trent’anni cerca una soluzione, anche tramite il coinvolgimento di amministratori locali, politici e magistratura ma senza alcun risultato.

“Per questo – conclude il segretario Morganti - sono a rivolgermi a chi sarà il prossimo sindaco di questa città, affinché si impegni a dare soluzione a questa sentita problematica che riguarda l’intera collettività. Convinto che la politica ha l’obbligo morale di stare al servizio dei cittadini e consapevole che spetta a chi è eletto, la responsabilità di individuare, nella varietà delle posizioni e degli orientamenti possibili, una sintesi accettabile di governo”. 
 

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