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"Agostino Depretis, a Chieti, sarebbe stato un apprendista"

I vari cambi di casacca di sindaco, presidente del Cc, assessori e consiglieri comunali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Diversi quotidiani, cartacei e on line, stanno pubblicando le tabelle riassuntive dei vari amministratori della città di Chieti. Alla vigilia delle elezioni amministrative, con la naturale scadenza dei loro mandati, credo utile ricordare agli immemori che, in un Consiglio comunale pieno di trasformisti, il povero Agostino Depetris avrebbe fatto la figura dell’apprendista. In questa nobile gara, a cui si è preso parte sicuramente per nobili ed alti valori morali, è veramente difficile stabilire chi merita la medaglia d’oro olimpionica e quindi lascio decidere ai lettori a chi darla. Forse al Presidente del Consiglio comunale Liberato Aceto, che dopo aver sostenuto per anni l’allora Sindaco Nicola Cucullo, del Msi-Dn, contribuì alle sue dimissioni venendo per questo candidato ed eletto al Consiglio regionale nello schieramento di centrosinistra? Finita la consiliatura regionale, è tornato dove lo porta il cuore, cioè a destra, sempre più estrema, prima passando con “Noi domani” per poi approdare alla Lega salviniana.

Ma nemmeno il Sindaco Di Primio scherza: dal Msi-Dn ad An, poi al Popolo delle Libertà, poi Forza Italia, poi col Nuovo Centro destra di Angelino Alfano, per approdare, dopo esistenziali tormenti che non avevano escluso possibili approdi in Lega, a Fratelli d’Italia. Il Vice Sindaco Giuseppe Giampietro, quanto a salti della quaglia, non è da meno: dal 2000 in Consiglio comunale, parte da destra, poi fa l’Assessore con la Giunta di centrosinistra guidata da Francesco Ricci, poi, di nuovo folgorato sulla Via di Ripa Teatina, è tornato a destra per finire, dopo tante capriole, con i Fratelli d’Italia scambiandosi con un'altra Assessora ex NcD approdata in Fratelli d’Italia, Carla Di Biase, gli assessorati come se fossero scatole di cioccolatini. Stessi giri di valzer, sempre per nobili ideali, per gli assessori Bevilacqua, Colantonio e Emilia De Matteo, passati disinvoltamente da Forza Italia alla Lega, Antonio Viola dall’UdC ad Identità teatina. Anche diversi consiglieri “semplici” hanno partecipato a questa nobile gara ma io credo che il titolo olimpionico spetti a Marco Di Paolo che, in appena 5 anni, candidato ed eletto con Identità teatina, è passato prima con l’UdC, poi con Fratelli d’Italia, lista con la quale è stato candidato non eletto nelle elezioni regionali del 2019.

 Adesso, folgorato come gli altri sulla via di Milano, è passato armi e bagagli alla Lega. Il candidato Sindaco imposto dallo stesso Salvini, Fabrizio Di Stefano, fa venire il giramento di testa a chi volesse seguire i suoi giri di giostra: da esponente del FUAN al Msi-Dn, da dirigente imposto direttamente da Gianfranco Fini alla guida di An prima provinciale e poi regionale, ha salito tutti i gradini delle varie istituzioni. Consigliere comunale a Chieti, Consigliere regionale, Deputato, Senatore, è passato disinvoltamente con la Lega, facendo parte, addirittura, di quell’”energia nuova” di cui, secondo Salvini, avrebbe bisogno la nostra città. Uno yogurt ormai scaduto da tempo che rappresenterebbe il nuovo.

Chieti ha avuto, segnatamente dagli ultimi 27 anni, 22 dei quali gestiti dalle destre più estreme, un suo continuo, inarrestabile declino: desertificazione industriale in vallata con la perdita di circa 10 mila posti di lavoro; crisi del commercio con la chiusura, secondo i dati della Camera di Commercio, di oltre 70 esercizi commerciali di vario genere sul Colle e in Vallata; perdita di abitanti (da 60 mila a 50 mila); diminuzione dei nuclei familiari (da 30 mila a 23 mila); invecchiamento della popolazione (età media passata da 43 a 47 anni);; una preoccupante decrescita delle nascite (nel 2019 i nati sono stati 300, i morti 600 ); situazione disastrosa per le strade, dissestate e con buche che stanno anche costando soldi alla collettività per le continue cause di chi si in fortuna; segnaletica orizzontale e verticale insufficiente, come l’illuminazione in molte zone delle immediate periferie; la bellissima Piazza San Giustino sempre più un garage a cielo aperto; la scala (im)mobile in dissesto, pericolosa e già causa di vittime; tunnel pedonale ancora da mettere in funzione. Tutte queste medaglie appartengono ad amministratori di destra. Con le ormai prossime elezioni i cittadini elettori hanno in mano un formidabile strumento ed una grande opportunità per provare a cambiare in meglio la nostra città, chiudendo definitivamente con una fallimentare destra che ha saputo solo portare la nostra città alla rovina. Non sprechiamola. Voltiamo pagina.

Giustino Zulli, Coordinatore cittadino di “Articolo uno”

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