rotate-mobile
Politica

Dragaggio porto di Ortona, Febbo e Di Stefano: "Da opportunità a potenziale danno"

L'allarme: si rischia di rallentare ulteriormente i lavori

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Alla vigilia del prossimo Comitato Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale (CCR-VIA), convocato per il 5 ottobre p.v., siamo nuovamente costretti a sollecitare e stimolare l’amministrazione comunale ad intervenire per tutelare le operazioni di dragaggio dello scalo ortonese ormai impantanato per colpa di una Regione sempre più confusa e inconcludente. Dove ribadiamo i nostri dubbi e perplessità circa le procedure messe in atto fino ad oggi per arrivare al Dragaggio ”. Questa la denuncia sollevata durante un’apposita conferenza stampa tenuta questa mattina dagli esponenti di Forza Italia quali l'On. Fabrizio Di Stefano, il Presidente della Commissione di Vigilanza in Consiglio Regionale, Mauro Febbo, il capogruppo in Consiglio Comunale, Peppino Polidori, il capogruppo consigliare uscente, Tommaso Cieri e il coordinatore locale, Simone Ciccotelli,

“Nello studio preliminare ambientale – affermano gli esponenti di Forza Italia - per la verifica di assoggettabilità allegata al progetto, il Comune dispone che i fanghi inquinati B1 e B2 stimati in un quantitativo pari a 107.422 m3, vengano allocati in un’area attrezzata a terra opportunamente impermeabilizzata, da realizzare nel tratto di piazzale retrostante la Nuova Banchina Nord, tra il nuovo molo nord e la radice della diga foranea. Infatti nel documento viene riportato quanto segue:

 Fase di conferimento Il conferimento dei sedimenti B1 e B2 verrà effettuato in area di deposito a terra impermeabilizzata; i sedimenti saranno conferiti attraverso benne ambientali montate su gru. L’area di deposito sarà, quindi, riempita con sedimento contenente una percentuale di acqua pari a quello naturalmente presente nei sedimenti superficiali (circa 1:1). Per quanto riguarda la gestione delle acque di esubero, l’area di deposito a terra dei sedimenti, sarà dotata di due sistemi di filtrazione: una specifica vasca di decantazione ed un impianto di filtrazione mobile di trattamento delle acque (dewatering). Le operazioni di riempimento comprendono: - fase 1 di conferimento con sedimenti tipo B2; - fase 2 di stabilizzazione e decantazione del sedimento B2; - fase 3 di conferimento del sedimento B1 sopra il sedimento B2; - fase 4 di decantazione del sedimento B1 e di copertura finale. Durante tutte queste fasi, la gestione delle acque di esubero e la decantazione dei sedimenti in esse contenuto avverrà con le seguenti modalità: - durante la fase del primo conferimento (fase n°1), le acque di esubero saranno attivamente rimosse con un pompaggio attivo, realizzato con una pompa galleggiante posta alla stessa quota dei sedimenti, che consentirà di scaricare l’acqua presente all’interno della vasca di decantazione, attraverso una apposita tubatura. In questa fase non è previsto l’utilizzo dello sfioratore delle acque; - finito il conferimento dei sedimenti B2 (fase n. 2), tutta l’acqua presente dell’area impermeabilizzata verrà rimossa attraverso la pompa galleggiante, al fine di permettere la stabilizzazione e la decantazione dei sedimenti B2. Anche in questa fase non è previsto l’utilizzo dello sfioratore delle acque; - durante la fase n°3 e n°4 è previsto l’utilizzo dello sfioratore delle acque, attraverso cui confluiranno nella vasca di decantazione. Pertanto, nel progetto in esame è previsto che le acque di sfioro, provenienti dall’area impermeabilizzata, confluiscano dentro una vasca di decantazione, per garantire la fuoriuscita delle acque secondo il valore di legge (< 80mg/l). COMUNE DI ORTONA Lavori di escavazione e approfondimento dei fondali del bacino portuale di Ortona Progetto Definitivo – Studio Preliminare Ambientale IMPRESA CONCORRENTE PROGETTISTA INDICATO Pag. 71 di 102 Dai calcoli fatti in sede di progettazione definitiva, risulta che il volume disponibile all’interno della vasca di decantazione potrebbe non essere sufficiente a far decantare tutto il volume di acqua immesso; infatti, durante le fasi finali di riempimento dell’area di deposito, il percorso potrebbe non essere più adeguato per garantire la necessaria decantazione verticale. Per tale motivo, si prevede la messa a disposizione di un impianto di trattamento delle acque, nel caso in cui non fosse garantita la fuoriuscita delle acque secondo il valore di legge. Si prevede, al momento, di dovere trattare comunque circa il 10% delle acque confluite nella vasca di decantazione. Inoltre il deposito, al termine delle operazioni di dragaggio, sarà coperto con un geotessile tessuto di rinforzo in filamenti di polietilene ad alta densità, tale da garantire l’impermeabilizzazione dello stesso dalle acque piovane, oltre ad eliminare possibili dispersioni in aria dei sedimenti depositati.

 “Queste opere di gestione e smaltimento dei fanghi inquinati, da effettuarsi entro 36 mesi, sono a carico della stazione appaltante, ovvero del Comune. Ma l’Ente dispone di questi specifici fondi necessari per lo smaltimento? La responsabilità economico-finanziarie sono davvero notevoli e rilevanti. Riesce l’amministrazione a farvi fronte? Ci auguriamo che una opportunità di sviluppo non si trasformi in un danno economico per i cittadini ortonesi. Peraltro, il Comune di Ortona, è sicura di disporre l’utilizzo dell’area interessata dal deposito dei fanghi??? Ricordo che la stessa zona è interessata da altri specifici progetti. Infatti il primo progetto fa capo alla Seastock SRL, nel cui progetto per la nascita del discusso deposito di GPL, ancora fermo al Ministero dello Sviluppo Economico, prevede la realizzazione di una vasca di colmata nella quale interrare i serbatoi. Ed è attraverso di essa che la Seastock intende ottenere l'apposita concessione demaniale. Il secondo, invece, fa capo alla Walter Tosto SPA. La Regione Abruzzo avendo a disposizione solo le risorse per il dragaggio, circa 9 milioni di euro, fece appello ai privati affinché partecipassero con capitali propri alla realizzazione della vasca di colmata.

L'unica azienda che rispose fu appunto la Walter Tosto SPA. Il tutto fu avvalorato dalla Delibera di Giunta Regionale n. 161 del 14 marzo 2016 per dichiarare l'intervento di interesse pubblico. Infine, visto che il Consiglio di Stato si pronuncerà nel prossimo gennaio p.v. sul ricorso presentato in merito, si è sicuri di procedere seguendo un corretto iter o sarebbe il caso di valutare prima di bloccare lo sviluppo del Porto di Ortona??? Queste – concludono gli Di Stefano, Febbo, Polidori, Cieri e Ciccotelli sono le perplessità, le criticità e i dubbi che solleviamo e chiedono una risposta certa e concreta altrimenti si rischia di rallentare ulteriormente i lavori del dragaggio che già portano un grave ritardo".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dragaggio porto di Ortona, Febbo e Di Stefano: "Da opportunità a potenziale danno"

ChietiToday è in caricamento