Lunghe attese e disagi al pronto soccorso del policlinico: il caso finisce in consiglio regionale

Lunghe attese e disagi al pronto soccorso dell'ospedale di Chieti finiscono in consiglio regionale. Negli ultimi giorni sono stati denunciati diversi disservizi, addirittura con pazienti che avrebbero rinunciato alle cure dopo aver aspettato per qualche ora di essere presi in carico. 

Ora, la capogruppo del Movimento 5 stelle, Sara Marcozzi, presenta una interpellanza per chiedere conto "alla giunta sia delle file infinite del pronto soccorso, che della Pet Tac dell'ospedale di Chieti. Chi governa la Regione - dice - deve dare risposte".

“Una situazione inaccettabile - incalza Marcozzi - con ore di attesa per la presa in carico dei pazienti e addirittura ambulanze che sarebbero rimaste ferme con pazienti a bordo. Le ricostruzioni che leggiamo anche sulla stampa rappresentano alla perfezione il quadro della disorganizzazione cronica che si vive all'interno della Asl 02. Sono disagi che denunciamo da tempo, che tutti conoscono ma su cui nessuno si è ancora degnato di intervenire in maniera definitiva".

"Il servizio sanitario pubblico - incalza Marcozzi - deve essere in grado di fornire le risposte che il territorio merita. Non esistono più scuse che possano giustificare il caos al pronto soccorso del Santissima Annunziata, con disservizi che si ripetono uguali a se stessi da mesi e nessuno che si degni di cercare una soluzione efficace. Si lasciano così gli utenti in balia degli eventi, mentre il personale sanitario deve fare i salti mortali per sopperire, nei limiti del possibile, alla completa disorganizzazione dei vertici dell'azienda sanitaria e della giunta regionale”.

“La mancanza di ogni atto programmatico e di investimenti, nonostante i fondi arrivati dallo Stato a seguito dell'emergenza pandemica - conclude la consigliera pentastellata - stanno generando problemi su problemi, col rischio di svuotare completamente la sanità pubblica. Chi ha compiti di governo del territorio deve intervenire una volta per tutte e proporre soluzioni realizzabili, per superare questi disagi vergognosi”.