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Disagi all'ospedale di Chieti, la Lega: "Cucullo faceva sentire la sua voce, Ferrara cosa fa?"

Non si placa il botta e risposta tra i consiglieri comunali della Lega e il sindaco Ferrara

Prosegue il botta e risposta tra i consiglieri comunali della Lega di Chieti, Mario Colantonio, Fabrizio Di Stefano, Liberato Aceto ed Emma Letta e il sindaco Ferrara sui disagi all'interno dell'ospedale di Chieti.

"Leggiamo stupefatti l’intervento del sindaco Ferrara - dicono i leghisti - che prende spunto dalla nostra denuncia su una situazione specifica del nostro ospedale per criticare tout court la Regione e le sue politiche sanitarie. Nell’impeto battagliero, il sindaco afferma che 'in tre anni l’ho fatto da consigliere di minoranza, poi da sindaco e da presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl', cioè da appena si è insediato il nuovo governo di centrodestra, forse anche un poco prima addirittura prevedendo il futuro. Allora è evidente la malafede del sindaco che cerca di strumentalizzare una specifica critica su delle scelte sanitarie, cercando di trasformarla in un attacco politico al governo regionale".

Secondo i consiglieri di opposizione "ancor più grave è che se ha notato tutte quelle problematicità che dice, noi ci chiediamo che cosa ha fatto in concreto  lui da quando ricopre un incarico così importante come il sindaco della città ed ancor di più come presidente del comitato ristretto dei sindaci? Ricordiamo un altro sindaco, Cucullo, che con quello stesso ruolo faceva sentire alta e forte la sua voce, a torto o a ragione, in difesa della città e del suo ospedale, anche se chi governava allora era della sua stessa parte politica, perché, come noi, riteneva che su questi temi la parte politica non conti. Noi abbiamo evidenziato uno specifico problema è lo abbiamo denunciato senza alcun tentennamento, lui che da invece un giudizio negativo su tutte le scelte di politica sanitaria sul nostro Ospedale, ci dica cosa ha fatto fino ad oggi in concreto e dove ha fatto sentire la sua voce visto che il comitato dei sindaci lo ha riunito a Lanciano per i problemi di quell’ospedale ma non lo ha fatto per quello di Chieti? Forse perché non ne ravvisava la necessità? Oggi però  si risveglia dal torpore amministrativo che sta contraddistinguendo il suo operato, combinando però un clamoroso autogol che evidenzia di come sia confuso ma soprattutto inesistente sulle politiche sanitarie della città e non solo".
 

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