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Dimissioni Zavattaro, Fi: aggressione verso la sanità teatina, si faccia chiarezza

Febbo e Di Stefano in conferenza stampa a Chieti chiedono di fare chiarezza sul futuro della Asl dopo la conferma delle dimissioni del dg Zavattaro, che lascia con tre anni di anticipo

Le dimissioni dei capi dipartimento regionali Di Biase e Cipollone, quelle preannunciate del Magnifico Rettore Luciano D’Amico dall’Arpa e del presidente commissario liquidatore del Consorzio industriale Pescara-Chieti Gabriele Gravina fino alla rinuncia agli incarichi, confermata ieri, da parte del manager della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Francesco Zavattaro.

Un fuggi fuggi generale, secondo il presidente della Commissione di vigilanza della Regione Mauro Febbo che questa mattina con il deputato Fabrizio Di Stefano ha convocato una conferenza stampa a Chieti per chiedere di fare chiarezza in particolare sulla debacle di Zavattaro.

Il direttore generale della Asl, a Chieti da cinque anni, ha detto di essere pronto a lasciare l’Azienda entro la metà di giugno. Ma sembra andare via sbattendo la porta, notano i due esponenti di Forza Italia, preoccupati da certe dichiarazioni rilasciate da Zavattaro in cui afferma di avere avuto ‘terra bruciata intorno nell’ultimo anno' e fa riferimento alla presunta 'troppa ingerenza del presidente della regione'.

Il pensiero di Mauro Febbo va subito alla recente proposta d’alfonsiana di realizzare un grande ospedale a Sambuceto e al rischio di indebolimento della sanità teatina. “Una proposta che di fatto penalizzerebbe pesantemente il SS. Annunziata di Chieti - osserva -  e andrebbe a discapito direttamente dell’Università d’Annunzio. L'operazione coglierebbe i due obiettivi: ospedale e università tanto cari al ‘sindaco emerito di Pescara’, il tutto con il beneplacito della sanità privata pescarese, anch’essa soddisfatta di questa iniziativa”.

Febbo evidenzia poi che la Asl di Chieti è l’unica abruzzese a non aver avuto alcuna deroga per fare bandi e assunzioni. “L’unica - puntualizza - riguarda il concorso per il Pronto soccorso dove oggi il primario è Maria Di Felice, candidata al Consiglio comunale con il Pd. Scommettiamo su chi vincerà il concorso?” Il presidente della Commissione di vigilanza è convinto che “sulla sanità si sta pensando più a fare gli imprenditori che a curare gli abruzzesi”.

Preoccupazione condivisa anche da Fabrizio Di Stefano: “Perché Zavattaro se ne va sbattendo la porta? -  si chiede -  Cosa significa quell’eccessiva ingerenza di D’Alfonso a cui fa riferimento? C’è forse qualcosa che collega tutto questo con la volontà di D’Alfonso di costruire il mega ospedale a San Giovanni Teatino? Preoccupa in tutto questo il silenzio assordante del Pd di Chieti di fronte a questa chiara aggressione alla sanità teatina”.

L’auspicio di Febbo e Di Stefano è che venga istituita una Commissione d’inchiesta regionale per fare luce sulla vicenda. “E’ necessario – concludono - che sull’Ospedale di Chieti e sul rapporto con l’Uda venga messa una lente di ingrandimento e questo spetta soprattutto alla politica”.

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