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Province, Di Stefano: "Meglio attendere che il quadro normativo sia più chiaro"

Il senatore del Pdl in un comunicato stampa interviene nel vivace dibattito che tiene banco in questi giorni sull'accorpamento delle province e invita a una riflessione libera dai campanilismi, nel rispetto delle varie identità territoriali d'Abruzzo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

"Apprendo dai giornali  della proposta di alcuni autorevoli dirigenti del mio Partito su un' eventuale ridefinizione dei confini delle province abruzzesi. Reputo interessante, e degna di considerazione tale ipotesi , però ritengo anche che, forse, sarebbe stato opportuno farne oggetto di un comune momento di riflessione per un'attenta valutazione".

E' quanto commenta in una nota  il Senatore PdL, Fabrizio Di Stefano

"Presentandola già come una proposta solo di alcuni esponenti , tutti per altro della stessa area geografica della nostra Regione , quella dove poi andrebbe ubicato il capoluogo di provincia, ne potrebbe inficiare già in partenza la validità dell'idea- spiega Di Stefano

Infatti qualcuno potrebbe vedere tale proposta come dettata da sentimenti di campanile. Questo dei campanili è un argomento particolarmente sentito e delicato nella nostra Regione, per cui credo vada affrontato con massima circospezione- continua il Parlamentare.

 "Ricordo a me stesso che proprio uno degli attuali proponenti , il Presidente della Provincia di Pescara, si era caratterizzato la scorsa estate , unitamente al collega di Chieti, in una ardita provocazione circa l'opportunità di unificare le due Province.

Provocazione che poi non ebbe alcun seguito concreto, restando solo una discussione balneare, ma che bastò per muovere varie sensibilità. Oggi che questa ipotesi apparrebbe più vicina, vedo con preoccupazione riaffiorare gli spiriti di campanile, sentimento che qualcuno, non io, potrebbe leggere anche in questa proposta.

Ed allora- conclude-  credo sia più opportuno attendere che il quadro normativo assuma definizione più chiare, e solo poi aprire , tutti insieme, una opportuna riflessione.

Una riflessione che si liberi dai lacciuoli campanilistici, a volte deleteri proprio perchè mossi dai egoismi , ma tenga invece ben presente, ed anzi valorizzi le rispettive identità territoriali del nostro Abruzzo, che sono, queste si, se valorizzate opportunamente, una risorsa per la nostra Regione".

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