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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Di Paolo: "Mi hanno cacciato perché mi sono dimezzato lo stipendio"

L'ex vice sindaco racconta di essere stato messo "sulla graticola" dopo l'invito a consiglieri e assessori di imitare il suo gesto. Di Primio da Facebook spiega: "Cacciato per le offese e perché inaffidabile politicamente"

Il sindaco di Chieti mi ha revocato la delega perché gli faccio ombra. Io sono un leader e lui non lo è. Non si rende conto che la gente lo giudica il peggior sindaco di sempre”. Si sfoga così Bruno Di Paolo, ormai ex vice sindaco del comune di Chieti, dopo che ieri (giovedì 25 ottobre) il primo cittadino ha annunciato la revoca del suo incarico. 

Dopo una blindata riunione di maggioranza in cui “sono stato messo sulla graticola”, dice Di Paolo, è arrivata la decisione. “Mi era stato chiesto di chiedere scusa ai consiglieri e di tornare sui miei passi: ho respinto questa richiesta e mi è stata tolta l'incarico di vice sindaco”, spiega. 

Nella riunione Di Paolo racconta di non essere stato difeso neppure dai consiglieri di Giustizia sociale, di cui è capogruppo. E lamenta il fatto di aver appreso dalla stampa di non avere più l’incarico di vice sindaco: “Questo – commenta - dimostra che il sindaco non ha avuto il coraggio di guardarmi in faccia”. 

Amareggiato, Di Paolo è convinto che la vera motivazione della sua revoca sia “che mi sono voluto ridurre lo stipendio del 50 per cento chiedendo a consiglieri ed assessori di fare lo stesso”. Un annuncio di qualche giorno fa, che aveva sollevato molte perplessità proprio fra i destinatari del suo appello. Molti colleghi lo avevano tacciato di “populismo”. Ma Di Paolo non ci sta e puntualizza: “Non mi interessa l’opinione dei consiglieri, ma della gente”.

Intanto il sindaco Di Primio ha indetto una conferenza stampa per domani (sabato 27 ottobre). E in attesa di spiegare le sue ragioni, parla ai cittadini dalla sua pagina Facebook. “Dopo le esternazioni populistiche, le offese ai lavoratori ed ai sindacati, dopo aver ascoltato il delirio di onnipotenza l'altra sera e le offensive parole rivoltemi da Bruno Di Paolo, questa mattina ho deciso di cacciarlo dalla giunta, non perché si è ridotto lo stipendio – scrive il primo cittadino - una bugia, questo mese ha preso tanto quanto ha preso il mese scorso, ma perché si è mostrato persona inaffidabile politicamente, incapace di conservare il legale di fiducia necessario tra voce e sindaco e perché la sua attività di amministratore è risultata essere assolutamente impalpabile”.

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