rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Fusione province, Di Giuseppantonio: "Tutti avrebbero risposto le stesse cose"

Il presidente della Provincia di Chieti si difende dagli attacchi arrivati dopo l'intervista rilasciata al quotidiano Il Centro, smorza le polemiche e respinge l'accusa di campanilismo

“Il sindaco di Pescara, al mio posto, alle domande del giornalista Giuliano Di Tanna de Il Centro avrebbe risposto le stesse cose”. Il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, risponde così agli attacchi di quanti lo hanno criticato dopo l’intervista rilasciata ieri al quotidiano e respinge l’accusa di campanilismo.

Quali parole del presidente hanno fatto infuriare il sindaco di Pescara e i suoi concittadini? “Volendo il Governo sopprimere la metà delle Province italiane, fra cui Pescara, decisione che personalmente non condivido – puntualizza Di Giuseppantonio - e dovendosi realizzare un diverso assetto fra due realtà contigue al punto di compenetrarsi, come i territori provinciali di Chieti e Pescara, è nell’ordine delle cose che il capoluogo debba essere quello della Provincia che non viene soppressa, in questo caso Chieti. Qualsiasi Sindaco o Presidente di Provincia avrebbe detto le stesse cose - si difende - ed è naturale che io auspichi una soluzione di questo tipo, anche se non toccherà a me prendere una decisione, ma sarà il Consiglio delle Autonomie Locali della Regione Abruzzo che delibererà riduzioni e accorpamenti. Piuttosto è sconcertante sentir parlare di vendetta. E da parte di chi, poi?”. 

Luigi Albore Mascia, primo cittadino del capoluogo adriatico, dopo aver letto l’intervista su Il Centro, non è stato leggero: “Pescara in provincia di Chieti? E’ una vendetta consumata nel tempo che non ha fondamento”. Per lui Pescara “è una città con radici lontane”, al punto da ripromettersi di inviare a Di Giuseppantonio “un libro per documentarsi”. 

Un regalo che l’interessato accetterebbe, pur ritenendo di non averne bisogno: “Riconosco non da oggi a Pescara il ruolo di vero e proprio capoluogo e motore economico, sociale e culturale  di questa regione, né ho mai pensato di sminuire la sua storia. Accetto con simpatia il libro che Mascia ha voluto donarmi, e che l’amico Licio Di Biase non mi ha mai regalato, e prometto che lo leggerò con attenzione. Per il resto, con o senza la fusione, continuerò ad occuparmi dei tanti problemi che affliggono la mia Provincia e che fra tagli e tasse rischiano solo di aggravarsi”. 

“Sin dalla scorsa estate – prosegue - con il collega Guerino Testa (presidente della provincia di Pescara, n.d.c.) abbiamo avanzato una ipotesi di fusione dei servizi fra le due Province nell’ottica di ridurre ulteriormente le spese”.

Una rassicurazione che non placa le polemiche. Contro Di Giuseppantonio si scaglia anche Roberto Santuccione, presidente di Pescara capoluogo d’Abruzzo, che ricorda al presidente teatino “che Pescara, con i suoi primi insediamenti, esisteva già al tempo dei faraoni e che Ostia Aterni era il più importante porto romano sull’Adriatico”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fusione province, Di Giuseppantonio: "Tutti avrebbero risposto le stesse cose"

ChietiToday è in caricamento