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La delibera che diffida la Asl è illegittima? Febbo invoca l'intervento della procura

Per il consigliere di opposizione, la Regione si sta intromettendo in un'attività di valutazione che non gli è propria e non gli compete, anzi potrà essere indicata come causa di responsabilità e non solo risarcitorie

Per il presidente della commissione di vigilanza Mauro Febbo, la delibera con cui la Regione diffida la Asl in merito al project financing per il nuovo ospedale è totalmente illegittima e per questo dovrebbe essere inviata alla procura. Si tratta della numero 170, approvata lo scorso 13 aprile, che, secondo Febbo, contiene "aspetti che destano sconcerto e incredulità". 

"La delibera di giunta regionale 170 - spiega - finalmente fa chiarezza sulla paternità del project financing". Scorrendo la cronologia dei fatti, fa notare Febbo, si legge "inoltrata alla Asl in data 04.04.2014 prot. 20283", cioè, puntualizza "un mese prima delle elezioni, significando che qualcuno aveva già scommesso sul risultato" e ancora si legge "inviata alla Regione in data 27.06.2014", ossia all'attuale Governo di centrosinistra.

Per il consigliere di opposizione, poi, la delibera contiene una "censura nei confronti dei vertici della Asl, manager e direttori vari. Infatti - spiega - a pagina 5 della DGR si legge: 'il termine per la conclusione del procedimento deve considerarsi ineluttabile già trascorso e superato senza che l'amministratore individuata dalla dgr n. 133/2016 nella Asl La-Va-Ch si sia determinata nella conclusione di verifica dei requisiti soggettivi del proponente'. In realtà i fatti sono ben diversi da come indicato in delibera. Infatti la proposta è stata modificata per ben due volte su richiesta dalla stessa Asl. La prima volta per intervenute nuove disposizioni sugli appalti e poi per indicazione di livello sanitario, ma soprattutto perché nella proposta definitiva dell'ormai lontano 19.07.2016 la proponente non ha adempiuto ad oggi alla regolamentazione della certificazione. Ricordo come è stata contestata anche penalmente una autocertificazione 'non veritiera' sulla regolarità fiscale e ad oggi quella relativa alla certificazione degli obblighi di cui alla legge 68/99, sull'occupazione di lavoratori portati di handicap, non è stata ancora acquisita".

"Poi si continua - accusa Febbo - con la scarico di responsabilità sempre sui vertici (pag. 5 DGR 170) evidenziando 'come il ritardo con cui la Asl La-Va-Ch ha condotto la fase istruttoria concretizzi una condotta dilatatoria ed omissiva che, oltre a pregiudicare l'interesse pubblico evocato nelle deliberazioni regionali innanzi richiamate, rischi di esporre la stessa Amministrazione regionale alle conseguenze risarcitorie di azioni legati preannunciate dai legali del Rti'. Anche qui una interpretazione a proprio uso e consumo di atti  e fatti chiari e inequivocabili. La Asl per mezzo del suo legale rappresentate, il direttore generale Flacco, non ha mai fatto alcuna dichiarazione di pubblico interesse, semmai ha sottolineato la preoccupazione circa la vulnerabilità sismica del nosocomio. La dichiarazione di pubblico interesse, che peraltro non è compito della Regione Abruzzo, è un atto complesso ed articolato dove sicuramente interviene la pericolosità della vulnerabilità sismica ma valuta anche altri importanti fattori, come la valutazione dal punto di vista tecnico, ingegneristico, sanitario, economico-finanziario, ed in considerazione dell'entitò dell'investimento nel suo complesso è sicuramente la prima valutazione che porta alla dichiarazione stessa. Tutte queste valutazioni ad oggi, nonostante le chiacchiere del presidente D'Alfonso, non sono state fatte e peraltro non possono essere fatte proprio perché a monte la proposta del Rti non è completa e valutabile".

"Pertanto - prosegue - la Regione stessa si sta ponendo nelle condizioni di ricevere richieste risarcitorie proprio con l'intromettersi in una attività di valutazione che non gli è propria e non gli compete, anzi potrà essere indicata come causa di responsabilità e non solo risarcitorie. Poi - continua Febbo - si passa a far proprie le dichiarazioni della Icm spa che nella sua del 20.03.2017 lamenta "la divulgazione a mezzo stampa di valutazioni in qualche modo anticipatore di quelle che avrebbero dovuto essere gli esiti dell'istruttoria documentale (...) si pongono quali comportamenti illegittimi (....) insorgenza di dubbi circa la sussistenza della dovuta imparzialità in capo allo stesso ente esaminatrice" ( sempre pag. 5 dgr 170).

"C'è da rimanere senza parole - aggiunge - visto che nella riunione del 13.03.2017 veniva richiesto a una impresa privata di voler controdedurre ad un funzionario pubblico (il Rup ing. Manci) come un'opera pubblica di questa importanza e dimensioni doveva essere secretata nelle stanze Erdoganiane e quindi funzionari pubblici (Rup, direttore uff.legislativo, direttore amministrativo, legali e tecnici individuati dallo stesso Presidente ecc...) hanno "osato" rilasciare pareri tecnici,  la cui pubblicità è garantita da leggi , statuti e regolamenti di Amministrazioni pubbliche, non graditi all'impresa e non in "linea" con le indicazioni. E di chi?", si chiede Febbo.

"Credo - conclude - che dalla lettura della delibera ci sia ben poco da aggiungere se non consigliare al Direttore Generale Flacco e agli altri componenti dei vertici della Asl stessa, a cui ritengo venga notificata martedì la diffida, di non perdere tempo nell'inviarla alla Procura della Repubblica perché intervenga a porre fine a questa telenovela Dalfonsiana. Una sceneggiatura che ha il solo obiettivo di ritardare gli interventi urgenti ed improcrastinabili sui manufatti realizzati con "cemento impoverito ", di cui alla perizia del Ctu del 30 luglio 2012, e per arrivare alla chiusura e conseguentemente trasferimento di quei reparti fondamentali che farebbero perdere al nostro ospedale i requisiti per essere elevato a Dea di 2 livello e conseguentemente il trasferimento anche della Facoltà di Medicina, come denunciato dal professor Mastropasqua e dai 300 sottoscrittori del suo documento. Un disegno ormai chiaro che solo la politica miope e di assurdo vassallaggio del Pd teatino non vede e a cui non si ribella".

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