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Crisi alla Sevel, Fratoianni (Sinistra italiana): "In Abruzzo è una bomba sociale"

Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni è intervenuto sulla vicenda dei lavoratori alla Sevel di Atessa

"Turni ridotti, 300 lavoratori in somministrazione senza rinnovo, 600 lavoratori in trasferta mandati a casa e in cassa integrazione. In spiccioli, c'è il concreto rischio di 900 esuberi. Un'altra bomba sociale. In Abruzzo. Questo accade allo stabilimento Sevel di Stellantis ad Atessa in provincia di Chieti. L'azienda dice che la crisi è dovuta alla mancanza strutturale dei chip necessari alla produzione di automobili. Una crisi che però va avanti da mesi ormai, senza alcuna soluzione da parte dell'azienda e senza interventi del governo".

Questo il contenuto del post Facebook del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

"Sindacati e lavoratori- prosegue l'esponente dell'opposizione di sinistra - chiedono da tempo l'intervento del ministro allo Sviluppo Economico, ma il Ministro come sempre non risponde, quando si tratta di lavoratori in difficoltà. Mentre al Forum Ambrosetti di Cernobbio è stato bello attivo e sveglio a compiacere la grande impresa".

Poi le accuse al governo.

"E allora, bisogna ricordare a Giorgetti- conclude Fratoianni - che è ministro della Repubblica, non di Confindustria. E forse un'attimo di attenzione per questa vicenda così come per la vergognosa chiusura della fabbrica della Riello a Pescara non sarebbe male. Perchè fra i compiti di un ministro, anche di quelli leghisti, ci sarebbe pure quello di impedire che un territorio così fragile socialmente diventi un vero e proprio deserto produttivo, ed impedire pure che i suoi amici imprenditori possano continuare a fare quello che gli pare sulla pelle dei lavoratori".

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