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Crisi occupazionale, Carbone propone una giornata di mobilitazione

Tredici milioni di di ore di cassa integrazione, più di 2 mila i lavoratori che possono ormai considerarsi 'ex' in provincia. Il consigliere: "Subito tavolo di confronto sulla crisi tra istituzioni, sindacati e imprenditori"

Tredici milioni di di ore di cassa integrazione, di cui 2.900.000 solo nel settore industriale, più di 2 mila lavoratori che possono ormai considerarsi 'ex'. Sono i dati provinciali più eclatanti di una crisi occupazionale che non sembra avere fine e alla quale anche il consigliere comunale Alessandro Carbone guarda con preoccupazione, proponendo immediatamente l'apertura di un tavolo provinciale.

"Serve un vero tavolo di confronto sulla crisi, tra istituzioni, sindacati e imprenditori" afferma il consigliere "Da diversi anni assistiamo ormai ad una lunga congiuntura negativa che ha segnato in profondità l'intero tessuto dell'impresa della provincia di Chieti, i cui segni sono visibili tanto nel massiccio ricorso alla cassa integrazione quanto nell'articolazione degli ammortizzatori utilizzati dalle imprese per far fronte ai processi di ristrutturazione. Tale situazione, continua a rappresentare la drammaticità di un contesto che sembra interessare a pochi. Inoltre saremo pronti anche ad azioni importanti come l'organizzare una giornata di mobilitazione che coinvolga tutte le imprese in crisi sul territorio".

Drammatico anche il dato relativo alla cassa integrazione guadagni straordinaria, momento che determina l'avvicinarsi dell'ultimazione degli ammortizzatori sociali,  passato da 522.000 ore (marzo 2012) a 2.060.000 (dicembre 2012). Sempre in provincia di Chieti, le persone che invece hanno perso il lavoro e si trovano in mobilità sono salite da 1.824 a 2.165. La crisi non risparmia alcun settore: recentemente il presidente provinciale di Confartigianato aveva portato a conoscenza i dati spaventosi relativi all'emergenza occupazionale nel settore dell'artigiano edilizio.

Il consigliere Carbone si dice pronto a organzzare una giornata di mobilitazione territoriale che coinvolga tutte le imprese sul territorio. "Ormai non c'è più tempo - conclude -  i posti di lavoro sono fermi, altri perduti e ogni giorno arrivano dal territorio nuovi segnali di difficoltà se continuano a ridursi gli spazi di contrattazione il mondo del lavoro sarà sempre più debole".

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