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Caos in maggioranza, Costantini cacciato dalla Lega: "Condotte ingiustificate e non concordate"

Il consigliere sotto accusa del commissario cittadino Mammarella e del responsabile area teatina D'Aloisio per la sua astensione al voto sulla vendita della farmacia comunale di Filippone

Il terremoto politico che ha travolto la maggioranza comunale teatina continua ad avere conseguenze anche il giorno dopo il consiglio comunale che ha segnato la sconfitta dell’amministrazione Di Primio sulla vendita della farmacia comunale di Filippone, cavallo di battaglia della strada per il risanamento dei bilanci.

Stamani, infatti, per il “dissidente” Diego Costantini della Lega, è arrivata la comunicazione della

cessazione contestuale da ogni incarico e potere in seno al movimento politico

Stamani, il consigliere che ieri si è astenuto dal voto sulla delibera “della discordia”, ha ricevuto una mail dai toni per nulla cordiali, firmata dal commissario cittadino Palmerino Mammarella e dal responsabile area teatina Antonello D’Aloisio. Lui, però, rispedisce al mittente questa decisione:

Non mi hanno dato nessuna possibilità di difendermi: dovrei essere giudicato dai Probi Viri - commenta - e la comunicazione non era istituzionale, a nome del partito, bensì arrivava da una mail anonima, senza logo o firma ufficiale.

Poche ore dopo la comunicazione ricevuta da Costantini, D’Aloisio e Mammarella hanno informato anche la stampa della decisione giunta

in considerazione delle reiterate condotte ingiustificate non concordate e inspiegabili dell’iscritto, che nell’ambito dell’esercizio dell’azione politica cittadina non ha mai informato la dirigenza delle iniziative, degli indirizzi di voto e delle relative motivazioni, ignorando più volte gli inviti della dirigenza a illustrare con largo anticipo le iniziative politiche in oggetto di discussione nei consigli comunali.

Il riferimento, in particolare, è proprio alla delibera sulla farmacia comunale di Filippone. I dirigenti del partito accusano Costantini di non aver condiviso con loro gli argomenti che sarebbero stati trattati nell’assise civica, o concordato una linea politica. Lui, però, si difende spiegando di aver sempre condiviso con i militanti, nella chat di Whatsapp “Lega Chieti”, gli argomenti caldi trattati dal consiglio comunale teatino. E, in particolare, di aver inviato in quella chat l’ordine del giorno del consiglio del 29 ottobre sette giorni prima, subito dopo la conferenza dei capigruppo. Dopodiché, stando alle sue parole, il giorno successivo, nel pomeriggio, avrebbe inviato una mail a Mammarella, con tutti i documenti al vaglio del consiglio. Ma, racconta:

Nessuno mi ha convocato per un confronto e ho pensato di avere carta bianca.

Mammarella e D’Aloisio contestano al consigliere Costantini di esseri allontanato “per l’ennesima volta” dall’aula durante la seduta del 29 ottobre

senza informare nemmeno delle eventuali proprie personali motivazioni dall’aula ove si stava svolgendo il voto su alcune delibere (delibera oggetto dell’abbandono era la variante specifica al Prg per la quale aveva espresso voto favorevole in commissione), evitando di affrontare la votazione e/o di illustrare gli eventuali motivi di dissenso.

Lo accusano di aver determinato, con il suo allontanamento

la impossibilità di adozione delle delibere con conseguente necessità di indire altra seduta di consiglio comunale, con evidente aggravio dei relativi costi per i “gettoni di presenza” a carico della collettività.

In effetti, quel giorno, il consiglio era stato interrotto per mancanza del numero legale. La contestata delibera per la variante specifica al Prg è stat poi votata e approvata ieri, in seconda convocazione e il consigliere Costantini ha espresso voto favorevole. 

Lui, però, rivendica le sue motivazioni per l'assenza del 29:

Quel giorno ho dovuto abbandonare l’aula per ritirare l’esito di un esame medico molto importante: ho partecipato per garantire il numero legale, dopodiché sono andato all’ospedale Santissima Annunziata, per poi tornare in consiglio.

Ma il consigliere è finito sul banco degli imputati soprattutto per l’astensione di ieri, che secondo il partito avrebbe deciso da solo. Un’azione indifendibile per i dirigenti della Lega Chieti, che puntualizzano:

Nelle direttive degli iscritti alla Lega ci sono la condivisione e la compartecipazione alla discussione sulle tematiche da trattarsi in sede di delibere; nel caso di Chieti, la Lega è sostanzialmente parte della maggioranza del consiglio e che il dissenso immotivato reca nocumento alla linea politica del partito ove non retto da motivazioni logiche.

Diego Costantini ha chiesto di esser ricevuto dal coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, che al momento non gli ha ancora dato risposte. Ma si difende:

Se la Lega teatina avalla scelte a scapito dei cittadini, la situazione è insostenibile: non sono questi i valori rappresentati dal partito.

Intanto, resta in bilico la posizione degli assessori di Lega e Udc, Alessandro Bevilacqua e Antonio Viola, che ieri hanno rimesso le deleghe nelle mani del sindaco.

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