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Pupillo contro il direttore della Asl: "Due posti di Rianimazione spostati da Lanciano a Chieti senza avvisare"

Il sindaco parla di decisione "autoritaria" e non risparmia le accuse contro il manager, invocando dispositivi di protezione per medici e infermieri

"I direttori sono di passaggio, ma il Renzetti resta, è nostro e bisogna custodirlo e difenderlo". Parola del sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, in netta polemica con la direzione dell'azienda sanitaria.

Nodo del contendere è la decisione, definita "autoritaria" dal primo cittadino, "senza nessun preavviso e senza condividere la scelta con la dirigente del reparto Anestesia e rianimazione di Lanciano", di spostare due posti letto di Rianimazione per trasferirli all'ospedale Santissima Annunziata di Chieti.

"Nulla di particolare e in contrario se i respiratori occorrono in altro ospedale in una situazione di emergenza - afferma Pupillo - ma le modalità su come si è proceduto sono quanto meno discutibili. La decisione della direzione aziendale è maturata in una riunione svoltasi ieri pomeriggio all’ospedale di Atessa, dove erano stati convocati dirigenti medici e tecnici, a eccezione della dirigente del reparto di Snestesia e rianimazione di Lanciano, che si è presentata autonomamente per apprendere decisioni non concordate e non preannunciate. La modalità di questa sottrazione evidenziano una gestione autoreferenziale del direttore che, complice una direzione sanitaria di azienda e di presidio assenti, può imperversare con decisioni senza alcun coinvolgimento e rispetto per i dirigenti dell'ospedale Renzetti. Inaccettabile anche non essere messo a conoscenza di questa azione come sindaco e massima autorità sanitaria della città".

Il sindaco di Lanciano polemizza con il direttore generale Thomas Schael, che non avrebbe inviato nessuna comunicazione scritta sulla decisione a chi di dovere, "ma è stata esclusivamente l’esito di una decisione presa e ordinata verbalmente. Un documento scritto avrebbe dovuto chiarire se la sottrazione è temporanea o se il direttore ha iniziato a ridisegnare le dotazioni delle strutture ospedaliere. Inoltre, se l’ospedale di Lanciano definito No Covid deve ottemperare e supplire le attività chirurgiche degli altri ospedali, perché ridurre il numero di posti letto di Rianimazione? Il dubbio di ritenere marginale il ruolo del Renzetti, dietro la definizione No Covid, si amplifica osservando il ritardo della riapertura del reparto di Ortopedia".

"Il reparto da giorni è stato sanificato, dopo la chiusura, ma non è ancora stato riattivato. Ho cercato di capire i motivi ma ieri - spiega il sindaco - alla mie richieste di avere una data sulla riapertura, una motivazione, il direttore ha risposto, per tramite di un suo collaboratore, di abbassare il telefono che aveva altre cose da fare. Perché il reparto non viene riattivato assolvendo agli interventi che in altri ospedali Covid non possono essere eseguiti? Quali sono le motivazioni di questo ritardo? Che decisioni sono state prese? Purtroppo non mi sorprende il comportamento del direttore Schael, in piena continuità con le azioni che abbiamo sottolineato criticamente nelle settimane passate".

Lo scontro tra il sindaco di Lanciano e la direzione generale, però, affonda le radici all'inizio dell'emergenza Coronavirus. "Ha iniziato, qualche settimana fa, nei primi giorni della epidemia, dicendo che non avrebbe mai allestito tende per il triage al Renzetti perché le tende non gli 'piacevano'(!?), a dispetto di tanti ospedali che in Abruzzo, ma in tutta Italia si erano precipitati ad allestire. Dopo mie ripetute richieste di dare scientificità al suo diniego, in procinto di trasformarsi in un formale quesito istituzionale,ha ceduto e ha capito che era necessario e quindi utile predisporre  un pretriage  come accaduto in tutti gli ospedali. Inoltre, la gestione del presidio di Lanciano ha messo in evidenza in questi giorni disattenzione e superficialità del nostro direttore, che stentano a trovare spiegazioni". 

Alle polemiche, si aggiunge la mancanza di dispositivi di protezione: ieri, un medico del Renzetti ha inviato una mail al Comune, per chiedere con urgenza mascherine per il suo reparto. 

"È questa - tuona Pupillo - l’efficienza tanto decantata mediaticamente? I medici e gli infermieri sono senza dispositivi e cominciano a piovere diffide e denunce a tutela della salute dei lavoratori. È il preavviso di azioni legali più forti se la carenza di dispositivi di sicurezza, in particolare mascherine, non verrà sanata e i test Coronavirus per medici ed operatori non verranno avviati in maniera strutturale. Il reparto di Medicina ha visto il contagio di diversi medici e infermieri e dovrà essere chiuso e poi sanificato. È questo il modello di ospedale no Covid 19 che aveva in mente? No Covid senza protezioni per il personale?. Questa logica di autoreferenzialità spero possa trovare un freno, una fine ed un inizio di discontinuità con la nomina del direttore sanitario Angelo Muraglia: finalmente ieri, a più di 13 mesi dalle elezioni regionali passate, la Asl di Lanciano/Vasto/Chieti ha deliberato la nomina del direttore sanitario. Tutto quello sta accadendo è causa di una  gestione  aziendale avventata che genera una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti dell’ospedale che in questi giorni sta diventando evidente". 

Infine, Pupillo rivolge un pensiero ai suoi concittadini: "Ai cittadini preoccupati voglio dire che nel nostro ospedale per fortuna ci sono medici e infermieri, donne e uomini che lavorano instancabilmente, rischiando la salute, con generosità passione e competenza, con turni sfibranti. Fidatevi di loro, sono loro i vostri eroi".

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