rotate-mobile
Politica Vasto

È positiva al Coronavirus, ma non lo sa e continua a lavorare in ospedale: l'esito del test arriva dopo 14 giorni

La denuncia dei consiglieri del Movimento 5 stelle Taglieri e Smargiassi, che mettono in luce come il 40% dei casi vastesi riguarda personale sanitario

È stata sottoposta a tampone per verificare la sua positività al Coronavirus. Ma, in attesa del responso che ha tardato da arrivare, non avendo sintomi, ha continuato a lavorare in ospedale. Finché, 14 giorni dopo, l'esito del test ha diagnosticato la sua positività al Covid 19. 

Il caso, che riguarda un'infermiera dell'ospedale di Vasto, è denunciato dal vice presidente della commissione Sanità della Regione, Francesco Taglieri, e dal presidente della commissione Vigilanza, Pietro Smargiassi, entrambi del Movimento 5 stelle. "Lasso di tempo lunghissimo - accusano i due - in cui l’infermiera ha svolto con professionalità il suo lavoro in sala operatoria, senza sapere di essere un vettore del virus proprio in quegli ambienti dove si recano i pazienti più deboli".

Tuttavia, non è l'unico caso che riguarda un operatore sanitario del San Pio. Secondo quanto denunciano i due pentastellati, infatti, a Vasto, oltre il 40% dei casi positivi riguarda personale in servizio, 19 su 47. Tra questi due infermieri del reparto di Urologia, un'infermiera del Nido e uno della Rianimazione.

I due consiglieri del Movimento 5 stelle puntano il dito contro l'azienda sanitaria, accusandola di "interventi tardivi nella sanificazione degli ambienti, che per risultare efficace deve essere effettuata in reparti chiusi al pubblico senza personale operativo. Cosa che non sembra essere avvenuta, per esempio, nel reparto di Urologia di Vasto, nonostante si tratti un’eccellenza territoriale che registra da anni mobilità attiva verso la nostra regione e che quindi dovrebbe essere preservata con la maggiore cura possibile".

Gli esponenti di opposizione sollevano anche il problema dei ritardi nello screening del personale sanitario. "Perché la Asl - chiedono -non ha pensato, per esempio, a una corsia preferenziale per le analisi in laboratorio dei tamponi del personale sanitario? I risultati dei test, se adeguatamente gestiti, potrebbero arrivare in 6 o 8 ore e non dopo 14 lunghissimi giorni in cui chi si impegna a salvare delle vite diventa inconsapevolmente un portatore di virus. Come spiegheremo a questi infermieri, persone che hanno una vocazione alla cura del prossimo, che l’inefficienza di una Asl può trasformali in vettori inconsapevoli del contagio?".

Smargiassi e Taglieri chiedono alla dirigenza Asl e all'assessore Nicoletta Verì "di prendere immediatamente provvedimenti, adeguando i laboratori alla tutela del personale e quindi implicitamente dei pazienti. Le criticità riscontrate a Ortona, Lanciano e Atessa dovrebbero fare scuola e non essere ignorate, perché solo imparando da quegli errori sarà possibile evitarli in altre strutture”, concludono.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

È positiva al Coronavirus, ma non lo sa e continua a lavorare in ospedale: l'esito del test arriva dopo 14 giorni

ChietiToday è in caricamento