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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Convegno sulla legalità, Di Stefano dà forfait e scrive a monsignor Forte

L'onorevole scrive all'arcivescovo e si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Provo difficoltà umana all'idea di ascoltare una lezione, appunto sul tema della legalità e della giustizia, da Lei che, appena quattro giorni dopo l'inizio della mia vicenda giudiziaria, salì sul pulpito della cattedrale per interpretare uno strumento a tutela dell'indagato come emblema di sconcerto e di disgusto, della politica regionale"

Riceviamo e pubblichiamo per intero la lettera che l'onorevole Fabrizio Di Stefano ha inviato a monsignor Bruno Forte per spiegare le ragioni della sua assenza all'incontro di domani, 10 gennaio, "Legalità e Giustizia.

Eccellenza Reverendissima,
 

Le vorrei esprimere i motivi per cui non parteciperò all'incontro del 10 Gennaio 2016 dal
titolo: “Legalità e Giustizia”.
In una stagione in cui sul panorama politico italiano troneggiano tematiche che
aggrediscono i valori cardine della cristianità (il ddl. Cirinnà, con il riconoscimento paritario tra
matrimonio omosessuale ed eterosessuale e conseguentemente sulla possibilità delle adozioni
anche da parte delle coppie omosessuali), reputavo più consona una Sua riflessione su queste
tematiche, piuttosto che l'avventurarsi su una materia, appunto quella della Legalità e della
Giustizia, dove i suoi comportamenti nei miei confronti non sono stati proprio encomiabili.

 

Provo una personale, e forse comprensibile, difficoltà umana all'idea di ascoltare una
lezione, appunto sul tema della legalità e della giustizia, da Lei che, appena quattro giorni dopo
l'inizio della mia vicenda giudiziaria, salì sul pulpito della cattedrale per interpretare uno strumento
a tutela dell'indagato come emblema di sconcerto e di disgusto, della politica regionale.
Non nego che in questa difficoltà ci sia un forte connotato umano, in particolare legato al
pensiero che dopo sei anni, alla luce della mia completa assoluzione, non ho ricevuto le Sue scuse
che, in base ai miei principi etici e cristiani, con tutta onestà mi sarei aspettato.

 

Per queste ragioni non me la sento di ascoltare da Lei una lezione su questo tema, tanto
più che in questa lezione sarà affiancato da un discussant che sei anni fa, come me, ebbe un
finanziamento lecito, anche maggiore del mio, ma che secondo il suo metro di giudizio avrebbe
dovuto essere additato anche lui al pubblico ludibrio.
In conclusione, preferisco polarizzare la mia attenzione verso quegli incontri che, in linea con le
ultime dichiarazioni del Cardinal Bagnasco, intendono assumere una posizione netta a difesa della
famiglia uomo-donna come nucleo fondante del nostro secolare patrimonio di identità e tradizione.
Con il massimo ossequio

 

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