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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Consiglio straordinario sulla sanità, unità tra le forze politiche, ma il sindaco accusa: "Spoliazione delle nostre strutture"

Assente la Regione, così come il manager della Asl Schael, presenti direttore sanitario e amministrativo; intanto domani si riunisce il Comitato dei sindaci

Alla fine, dopo le polemiche della vigilia e una seduta dai toni vivaci, l'assise civica ha trovato l'unità, approvando entrambi gli ordini del giorno proposti nel consiglio comunale straordinario sulla sanità al termine di una discussione durata circa tre ore. Al di là dell'esito non così imprevedibile, a far notizia sono soprattutto le assenze. 

La Regione, nelle persone del presidente Marco Marsilio e dell'assessore Nicoletta Verì, come da indiscrezioni dei giorni scorsi, ha declinato l'invito arrivato da Palazzo d'Achille. Defezione anche per il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Thomas Schael, mentre erano presenti il direttore sanitario Angelo Muraglia e il direttore amministrativo Giovanni Stroppa. 

Ma a farsi notare sono state soprattutto le parole del sindaco di Chieti, Diego Ferrara. Per un giorno, e per un tema che gli sta particolarmente a cuore, avendo lavorato fino a pochi mesi fa come medico di medicina generale, il primo cittadino ha abbandonato la sua consueta diplomazia e non ha lesinato parole pesanti e accuse al vetriolo. 

"È come se ci fosse davvero - ha detto nel suo intervento in aula - un disegno nemmeno più tanto celato, di spogliare Chieti di un ruolo che storicamente le compete e che anche geograficamente le consta, senza valutazione alcuna dei costi di tali scelte, dei tempi per attuarle e che c’è una popolazione che va curata e salvata ogni giorno, come è accaduto qui in questi anni".

Ma andiamo con ordine. Erano due gli ordini del giorno al vaglio dell'assemblea, uno approvato con un solo astenuto e il secondo all'unanimità. Il primo, che vedeva come primo firmatario il consigliere di Fratelli d'Italia Roberto Miscia, poi sottoscritto da tutta la minoranza, invita l'amministrazione a sollecitare l'apertura delle unità complesse di cure primarie, a "far valere il diritto-dovere dell'amministrazione locale di contribuire alla costruzione di percorsi di salute per la comunità dei cittadini" e "a porre in essere ogni azione utile alla concertazione delle criticità della sanità teatina" con Regione e Asl. 

Di tenore simile il secondo documento approvato, che vede come prima firmataria la presidente della commissione Sanità, Gabriella Ianiro. In particolare, si chiede a sindaco e giunta di attivarsi per risolvere le criticità del pronto soccorso del policlinico, di promuovere iniziative per rafforzare l'assistenza sanitaria territoriale, di chiedere a Regione e Asl di rendere maggiormente accessibili e trasparenti le prenotazioni delle prestazioni sanitarie ambulatoriale, di risolvere il problema dei locali che ospitano il laboratorio analisi, di approfondire il tema del Dea di II livello per il policlinico.

Alla seduta ha assistito anche una rappresentanza del Comitato cittadino per il rilnacio di Chieti e delle associazioni No Pet Tir, Gaia, Lory a colori, Azione Parkinson Abruzzo Odv e Il popolo di Chieti. Alcuni di loro avevano esposto striscioni in aula, che però sono stati rimossi come prevede il regolamento del consiglio comunale. 

Fin qui, la cronaca del consiglio. Ma a farsi notare, come detto, è stato soprattutto l'intervento del sindaco Ferrara, che non ha risparmiato frecciate e rivendicazioni a favore della sanità teatina. Il primo cittadino ha parlato di "una vera e propria spoliazione o depotenziamento delle nostre strutture e persino del ruolo che Chieti ha, come capoluogo della provincia più popolosa d’Abruzzo e come epicentro di un’area che gravita intorno alle specializzazioni del nostro ospedale clinicizzato, presidio anche universitario, almeno fino ad oggi, ma non è detto che possa restare tale, senza un rilancio e una tutela".

Ricordando i disagi al pronto soccorso e la chiusura della Geriatria, Ferrara ha evidenziato come si tratti di "una scelta inedita: altre Asl, anche geograficamente a noi vicine, hanno persino annunciato potenziamenti del reparto, qui, invece, da un giorno all’altro si decide di cancellarne un altro, travasandoci medici specializzati in una branca sensibile come lo è l’utenza che ha Geriatria, perché non si è capaci di fare altrimenti. Niente assunzioni, niente strategie, tagli. Ma le condizioni in cui si trova l’emergenza è solo la punta di un iceberg ben più imponente".

Sono numerose, infatti, le perdite che la città ha dovuto fronteggiare, compresa la chiusura del distretto sanitario, in attesa di una riapertura per cui non si vedono spiragli. Poi, ha snocciolato il sindaco, "dopo aver rinunciato ai finanziamenti per un nuovo ospedale; dopo aver visto scomparire  dall’agenda delle priorità della Regione e Asl, la riqualificazione milionaria annunciata mesi fa e dopo aver assistito al progressivo impoverimento del nostro ospedale (penso ai reparti che hanno chiuso in questi ultimi tre anni e mezzo), in mancanza di una programmazione efficace ed efficiente, che sta mettendo in difficoltà servizi, prestazioni, ma anche la professionalità di quanti ogni giorno lo animano con le proprie competenze, parlo di medici e personale sanitario; bene dopo tutto questo, non credo di esagerare affermando che la sanità teatina non ha mai attraversato un momento più brutto di quello attuale. A dirlo - ha rivendicato - non è solo un sindaco che è anche presidente del Comitato ristretto dei sindaci Asl, nonché medico, lo dicono le liste d’attesa chilometriche e una mancata prevenzione di cui parlano le delibere della Asl stessa, istruendo recuperi miracolosi che di terreno hanno però i costi a 6 zeri (siamo a 3 milioni di euro per Chieti); lo dicono migliaia di pazienti che vanno altrove, o vengono indirizzati altrove per curare patologie importanti, come quelle oncologiche; lo dicono i tavoli ministeriali di monitoraggio della sanità, che bocciano ripetutamente la Regione Abruzzo, assente e latitante anche lì, perché non programma e non vara la rete ospedaliera, bloccando anche centinaia di milioni di euro di risorse ereditate e avute dal Governo per la programmazione in e post covid".

Il sindaco si è poi soffermato sull'annosa questione del Dea di II livello: "Se l'ospedale di Chieti non lo diventerà, potrebbe comportare un’ulteriore perdita, quella della facoltà di Medicina, i corsi di laurea per professioni sanitarie e le scuole di specializzazione, parliamo di 5.000 persone fra studenti, professori, ricercatori, dottorandi, specializzandi, tecnici, borsisti e assegnisti che lavorano gratis per la Asl perché pagati dal Miur, che lascerebbero la nostra città con tutto quello che ne consegue, sia sulla formazione che sull’indotto nel tessuto sociale".

"Questo consiglio - ha concluso - è nato per dare risposte. E il fatto che gli interlocutori capaci di fornirle oggi qui non siano presenti, una risposta lo è ed è chiarissima. Il problema è che questa assenza non è un dispetto al sindaco “non amico”, visto che ci si comporta diversamente con amministrazioni che hanno una linea politica diversa e più vicina a quella di chi governa l’Abruzzo, ma è in primis un affronto a questo consiglio comunale, che rappresenta tutte le forze politiche, quelle governanti qui e quelle governanti in Regione ed è soprattutto un altro schiaffo alla comunità che è la vera destinataria di quelle risposte di cui noi siamo soltanto la voce. Dunque, il Comune chiede ufficialmente alla Regione perché stanno accadendo tutte queste cose. Quando investirà sulla nostra città. Se si batterà perché abbia il Dea di secondo livello, se assumerà personale, se stabilizzerà, attraverso gli strumenti legislativi vigenti, quello in trincea da anni, se nominerà primari e responsabili in base alle competenze e non ad altro, se davvero conta solo il colore politico di turno, oppure la gente che ha un diritto a essere curata e assistita sul suo territorio. Non parlo da esponente politico, parlo da sindaco che ha visto tutto questo accadere e che non vuole e non può restare inerte".

Ferrara ha preso l'impegno di "fare tutto il possibile" per "salvare l’ospedale, i servizi, le professionalità, per scrivere alla nostra sanità un futuro diverso da quello che qualcuno sta progettando o, peggio, sta demolendo mentre noi parliamo".

Sulla chiusura del reparto di Geriatria del policlinico, anche Fp Cgil Chieti e Fp Cgil Medici e dirigenti sanitari hanno scritto alla Asl per chiedere la revoca immediata del provvedimento e "l'immediato coinvolgimento di tutte le unità operativa affini o equipollenti mediante turni aggiuntivi retribuiti, attraversol’interessamento del personale sanitario di tutto il territorio, anche regionale".

Intanto domani (martedì 28 giugno), si riunisce il Comitato ristretto dei sindaci, per discutere della situazione dei pronto soccorso aziendali e dei punti di primo intervento e del bilanci d'esercizio 2021.

Dopo la fine del consiglio, in una nota, i consiglieri di Fratelli d'Italia Roberto Miscia, Carla Di Biase, Giuseppe Giampietro, si sono detti "più che soddisfatti, al di là dei toni accesi con cui a tratti si è tenuta la discussione consiliare di questa mattina, per aver dato ai cittadini di Chieti il nostro contributo attraverso un ordine del giorno condiviso e che ha visto l’approvazione quasi unanime".

"Sono diversi gli aspetti analizzati questa mattina, alla presenza del direttore sanitario e del direttore amministrativo della Asl2 Lanciano- Vasto- Chieti - dicono - che con molta attenzione hanno ascoltato un quadro puntuale sugli attuali disagi vissuti dai nostri concittadini in tema di sanità: dal precario servizio di Pet-Tac, al servizio di Radioterapia, le lunghe liste di attesa per gli interventi chirurgici, sovraffollamento presso il Pronto Soccorso e ad un organico sanitario ridotto. Tutti aspetti su cui l’azienda sanitaria si è resa disponibile a fornire le giuste risposte nelle sedi istituzionali opportune, una su tutte, quella del Comitato ristretto dei sindaci. È proprio sul ruolo fondamentale di questo organo, presieduto dal sindaco di Chieti, Diego Ferrara, che abbiamo poi rivolto l’attenzione, auspicando da parte dell’amministrazione e del Sindaco una presa di posizione di forte in seno all’assemblea che ha già di per se tutti i poteri per indirizzare la governance aziendale della asl a prendere in esame il futuro della sanità cittadina".

I tre esponenti di opposizione hanno inoltre spiegato che "dalla settimana prossima saremo ricevuti dai due direttori per confrontarsi sulla programmazione sanitaria e dei lavori con cui la Asl intende procedere. Come ribadito in consiglio comunale, il nostro unico interesse è quello di favorire un dialogo  costruttivo e costante tra i vari soggetti coinvolti, al di là degli steccati odeogici e dei colori politici e di poter dare risposte a chi da noi le aspetta. Riteniamo quindi che l’approvazione dell’ ordine del giorno della minoranza, contestualmente a quello presentato dalla maggioranza, sia un chiaro segnale premiante del lavoro svolto dall’opposizione. Siamo riusciti a rendere la sanità un tema che va oltre il colore politico e soprattutto ad evitare che attraverso il confronto con i comitati e i cittadini, si infilasse la solita passerella elettorale del politico di turno, spesso ricca più di lamentele che di soluzioni. Avremmo naturalmente preferito coinvolgere le associazioni dei cittadini all’interno dei lavori della commissione sanità, per renderle interlocutori privilegiati di questo consiglio, così come è avvenuto ad esempio per la commissione speciale sulla ferrovia, per costruire un percorso di ascolto e proposta ma le scelte ottemperate dalla maggioranza in questo caso, non lo hanno consentito".

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