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Ora ci sono solo 10 giorni per salvare Teateservizi, mentre l'opposizione accusa: "Sindaco sempre più solo"

I consiglieri di minoranza, unici a presentarsi in aula ieri pomeriggio, hanno deciso di devolvere il gettone di presenza al fondo di solidarietà del Comune

Non si placano i veleni dopo il consiglio comunale di ieri pomeriggio, quando solo l'opposizione si è presentata in aula. La maggioranza, infatti, aveva deciso di disertare la seduta - invitando i colleghi a fare altrettanto - a seguito del ritiro della delibera sul piano di salvataggio di Teateservizi da parte della giunta comunale, dopo i rilievi della Corte dei Conti.

Ora, però, ci sono solo 10 giorni per riformulare la delibera, proporla alla commissione competente e organizzare il consiglio comunale che dovrà discuterla e votarla. Entro il 31 marzo, infatti, il piano concordatario curato dal liquidatore Luca Di Iorio deve essere presentato al tribunale. 

E i consiglieri di Fratelli d'Italia Carla Di Biase, Roberto Miscia e Giuseppe Giampietro strigliano l'amministrazione comunale, sollecitando a fare presto.

"Dopo le gravi segnalazioni della Corte dei conti circa i piani di razionalizzazione delle partecipate sui bilanci 2021 e 2022 - commentano il consiglio di ieri - va in scena l’ennesima tragedia dell’amministrazione Ferrara, che è stata costretta a ritirare il piano di risanamento dal consiglio comunale senza perdere l’occasione di rivolgere alla minoranza un pietoso quanto inutile appello a disertare il consiglio. Spiace dover constatare che, se ci fosse stato meno interesse ad apparire solidali con il bilancio comunale, visto che lo stesso regolamento comunale delinea l’iter corretto, ovvero il ritiro in consiglio della delibera, e più impegno nel risolvere per davvero le problematiche della città, avremmo potuto svolgere questo importantissimo consiglio comunale senza dover riavviare nuovamente l’iter per la stessa".

"Parliamo di un piano frutto di un lavoro portato avanti da un anno - incalzano i consiglieri - che si appresta a concludersi con la dismissione di diversi rami d’azienda della Teateservizi e praticamente nessuna prospettiva di miglioramento della capacità di riscossione dell’ente, costato decine e decine di migliaia di euro dei cittadini di Chieti, prima con la nomina del liquidatore (25 mila euro l’anno) poi con le consulenze dal costo di oltre 300 mila euro, 36 mila euro solo alla Kpmg per citarne una, che rischia comunque di essere compromesso per una lunga serie di inerzie da parte dell’amministrazione, come ad esempio gli interventi di razionalizzazione mai avviati, emerse dalla precisa segnalazione da parte della Corte dei conti. Il tempo stringe, la scadenza dei contratti dei lavoratori si avvicina e i dubbi che l’approvazione della corretta proposta di risanamento arrivi nei tempi utili alla presentazione del piano concordatario presso il tribunale si fanno sempre più insistenti".

"Invitiamo l’assessore che presentò i piani di razionalizzazione oggetto d’interesse principale da parte della Corte dei conti (il riferimento è all'assessore alle Finanze Tiziana Della Penna, ndc), artefice di tali gravissimi errori - è l'affondo di Fratelli d'Italia - alla riconsegna immediata delle deleghe e la maggioranza tutta a rispettare l’istituzione comunale attraverso i suoi regolamenti".

Intanto, tutti i partecipanti alla seduta di ieri, cioè, oltre ai consiglieri di Fratelli d'Italia e Lega, gli esponenti dell'intergruppo dei moderati, hanno chiarito che destineranno il gettone di presenza (pari a 83 euro nette) al fondo di solidarietà del Comune. "Il fondo - incalzano Di Biase, Miscia e Giampietro - a cui l’amministrazione Ferrara dichiarò di destinare gli aumenti stipendiali della propria giunta, nel lontano novembre 2020, cogliendo l’occasione anche per effettuare una verifica circa la bontà dell’azione annunciata".

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