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Sì del consiglio teatino al rendiconto, ma è polemica: "I consiglieri parenti dello staff non potevano votare"

Gli attacchi dell'esponente di Azione politica Pompilio al termine della seduta che ha approvato (con 2 astenuti e 8 contrari) il documento che ha avuto parere favorevole del collegio dei revisori dei conti

Il consiglio comunale dice sì al rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario 2020, ma non mancano le polemiche. E, addirittura, il documento approvato potrebbe costare conseguenze legali al Comune, almeno secondo quanto ipotizzato dall'esponente di Azione Politica Serena Pompilio. 

Nella seduta di ieri, sono stati 18 i voti favorevoli al rendiconto, 2 gli astenuti (oltre a Pompilio il consigliere dell'Udc Mario De Lio), mentre 8 i contrari (Lega, Fratelli d'Italia e i tre del "polo di Iorio"). 

Durante l'illustrazione della delibera, l'assessora al Bilancio Tiziana Della Penna ha spiegato che "il risultato dell’esercizio 2020 - ha spiegato - è pari a un disavanzo di 74 milioni, 4 in meno rispetto al piano di riequilibrio: c’è un leggero miglioramento, che non modifica né la durata del piano, né le misure da adottare. Il Comune risulta in equilibrio - ha aggiunto - sia per la gestione di competenza che per l’equilibrio di bilancio, mentre per quanto riguarda l’analisi dei parametri di deficitarietà strutturale, 4 su 8 sono negativi: l’ente è strutturalmente deficitario".

Il rendiconto ha avuto parere favorevole dal collegio dei revisori dei conti, che però ha rivolto all’ente un "invito prudenziale a effettuare accantonamenti in un fondo rischi per assorbimento di eventuali perdite".

Dopo la discussione, più breve del previsto, sono sorte le polemiche. Come detto, le più feroci sono arrivate da Serena Pompilio: l'ex esponente di maggioranza ha sottolineato che alcuni consiglieri e addirittura il primo cittadino non avrebbero potuto votare il rendiconto. In particolare, secondo quanto contestato durante la seduta, il sindaco Ferrara e le consigliere Silvia Di Pasquale e Giulia De Gregorio Porta non avrebbero potuto partecipare perché imparentati con alcuni esponenti dello staff del sindaco: "Sussiste dunque - ha detto Pompilio - una correlazione immediata e diretta con l’approvazione del rendiconto, in cui ci sono impegni di spesa precisi in favore dello staff". Ne fanno parte, infatti, il padre di De Gregorio Porta, nonché cognato di Ferrara, e il fratello di Di Pasquale.

Un appunto riservato anche al consigliere Edoardo Raimondi, fratello dell’assessore alle Politiche della casa Enrico, sebbene il segretario generale Celestina Labbadia abbia sottolineato che non ci sia "una correlazione diretta ed immediata con il punto in discussione all'ordine del giorno".

Ma questa tesi è stata aspramente criticata dalla consigliera Pompilio secondo cui, ai fini dell'obbligo di astensione, la sussistenza del predetto requisito rileva solo nei casi in cui il consiglio sia chiamato ad approvare atti normativi o di carattere generale.

Intanto, i consiglieri Giampiero Riccardo (Chieti Viva), Bruno Di Iorio (Lista Di Iorio Sindaco) e Maurizio Costa (Forza Chieti), pur rivendicando il voto favorevole al predissesto, hanno specificato che "il rendiconto 2020 non ha portato una sostanziale inversione di rotta nelle modalità con cui si determinano le entrate ed i debiti. Nel consuntivo non si fa menzione di come sia stato possibile eludere i rigidi meccanismi di finanza pubblica e quali siano stati reali meccanismi che hanno generato 74 milioni di debiti. Il rischio - concludono - è che il rendiconto 2020 possa generare nuove e diverse passività che andranno a gravare gli esercizi futuri e di conseguenza compromettere il bilancio 2021".

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