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Basta autocertificazioni per gli stranieri che vogliono la casa popolare: il consiglio comunale dice sì

Approvato l'ordine del giorno di Di Paolo (Fratelli d'Italia) che chiede la modifica della legge regionale. Il consigliere era stato accusato di xenofobia

È stato approvato con 12 voti favorevoli dal consiglio comunale di Chieti l’ordine del giorno di Marco Di Paolo (Fratelli d’Italia) che impegna sindaco e giunta a chiedere alla Regione la modifica della legge regionale 96 del 1996, sulla verifica delle attestazioni rilasciate agli stranieri. La proposta era stata presentata a fine novembre e doveva essere discussa mercoledì, in prima convocazione, ma la seduta è stata rinviata a questa mattina. 

Nel corso della discussione, Di Paolo era stato accusato di xenofobia dai banchi della minoranza, dato che la sua proposta prevede che la legge regionale venga modificata in modo da non consentire più l'autocertificazione ai cittadini stranieri che chiedono l'accesso all'edilizia residenziale pubblica, ma l'obbligo di presentare certificati rilasciati dalla competente autorità dello Stato di origine, autenticati in seguito dal consolato italiano per verificarne la conformità all'originale.

L'assessore alle Politiche della casa Maria Rita Salute precisa che la richiesta alla Regione verterà sulla

parità di trattamento nei controlli riguardante l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica attraverso la revisione della norma.

Il capogruppo di Fratelli d'Italia, dal canto suo, spiega di voler solo evitare l'assegnazione di un alloggio a chi non ne ha diritto:

sull'inesistenza di condanne penali e impossidenza (requisiti per accedere all'edlizia residenziale pubblica, ndc) le amministrazioni che si trovano adevadere l’istruttoria e a controllare la veridicità delle dichiarazioni dei cittadini stranieri risultano impossibilitate ad effettuare regolari controlli al di fuori del territorio italiano. È questa una situazione paradossale.

A parità di requisiti presentati, infatti, il cittadino italiano che rispetta la legge potrebbe vedersi “surclassato” in un suo diritto dal furbetto straniero di turno, che magari nel suo paese di origine ha a suo carico un casellario giudiziale con carichi pendenti o abitazioni di proprietà per le quali risulta impossibile effettuare controlli sulla scorta delle autocertificazioni prodotte. Le istanze fornite dal cittadino italiano sono oggetto attento di verifica, perché non dovrebbe essere lo stesso per i cittadini stranieri? Perché le amministrazioni pubbliche dovrebbero avvantaggiare cittadini i cui requisiti non sono accertabili?

Nella seduta di oggi, il consiglio ha nominato Nicoletta Di Biase come delegata del Comune nel Cda del convitto G.B. Vico. Sono invece state respinti gli ordini del giorno del Movimento 5 stelle sull’adozione dei Piani pluriennali per la manutenzione e la sicurezza di strade, scuole ed edifici pubblici, grazie ai fondi previsti dalla legge di bilancio, e per l’installazione di fototrappole e telecamere per evitare l’abbandono dei rifiuti. 

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