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6 milioni per pagare i debiti del Comune, ma la minoranza accusa: "Nessuna misura per questa emergenza"

Approvato in consiglio il provvedimento per l'anticipazione di liquidità, che consente di attingere a fondi che dovranno essere rimborsati entro fine anno

Con 18 voti favorevoli, 2 contrari (i 5 stelle Ottavio Argenio e Manuela D'Arcangelo) e 11 astenuti (il resto dell'opposizione), il consiglio comunale teatino ha approvato il povvedimento per il ricorso all'anticipazione di liquidità. Un boccata d'ossigeno da 6 milioni di euro, per saldare fatture vecchie anche di tre anni. 

La seconda seduta telematica dell'assise presieduta da Liberato Aceto si è svolta per la prima volta in diretta Facebook, in modo di consentire a tutti i cittadini di seguire i lavori, che devono essere rigorosamente pubblici, anche in questo momento particolare. 

L'anticipazione di liquidità, immediatamente in vigore sempre su voto del consiglio, permette agli enti locali di non indebitarsi. In particolare, il Comune di Chieti ricorre a questa misura per pagare i fornitori. "Si pagheranno - ha spiegato l'assessore alle Finanze, Valentina Luise - debiti sorti entro il 31 dicembre scorso, attestati da fatture registrate sulla piattaforma dei crediti commerciali. Questa misura consente un tasso di interesse più vantaggioso rispetto all'anticipazione di tesoreria". 

La delibera fissa una somma massima di 6 milioni di euro "per evitare - ha spiegato l'assessore di non mettere in difficoltà l’amministrazione entrante che entro il 30 dicembre dovrà provvedere al rimborso di questa somma". 

Sin dai prossimi giorni, dunque, i fornitori del Comune che aspettano di essere pagati dall'ente potranno ricevere quanto atteso, benché rientrino nei criteri fissati dagli uffici per la selezione delle fatture, ossia l'anzianità del credito e l'importo, visto che naturalmente si inizierà dai più elevati. 

Nel corso della lunga discussione, il capogruppo Chieti per Chieti Luigi Febo ha chiesto il rinvio della discussione sulla delibera a lunedì, in seconda convocazione, ritenendo di non aver ricevuto in tempi congrui l'elenco delle fatture, per controllare che questo rispettasse i criteri annunciati. 

La richiesta, respinta dalla maggioranza dei voti, ha dato il via a un vivace dibattito. Enrico Raimondi (Chieti punto da capo) ha sostenuto la richiesta di Febo: "Può essere l’occasione per fare una verifica effettiva di quali fatture meritano il pagamento subito, se corrispondono a un servizio effettivamente erogato all’ente". 

L'esponente di opposizione ha poi accusato la maggioranza "di non assumersi la responsabilità di dichiarare il dissesto, perché servirà semplicemente debiti che sono già stati contratti. Avremo un bilancio svuotato che a malapena potrà coprire le altre situazioni debitorio e non ci saranno le risorse per adottare misure necessarie in questa fase per affrontare la situazione emegenziale pandemica".

Il sindaco Umberto Di Primio, dal canto suo, ha accusato la minoranza di voler "controllare" l'elenco delle fatture da pagare, avanzando il sospetto di motivazioni poco limpide e scatenando un battibecco rientrato nel giro di poco. 

Alla fine, i voti favorevoli sono stati 18, tra cui quelli degli esponenti di Forza Italia: "Votiamo sì - ha spiegato il capogruppo Marco D'Ingiullo - per evitare il dissesto". 

Il regolamento comunale sul cimitero per animali è stato ritirato: nel testo sono state rilevate incongruenze ed errori, dunque il documento andrà riscritto. 

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