rotate-mobile
Politica

Le commissioni consiliari costano troppo, ma Febo le difende: "Organismi preziosi per l’attività amministrativa"

La replica del presidente del consiglio al "richiamo" della segretaria generale Labbadia, mentre Italexit propone di restituire i gettoni di presenza

“Il lavoro delle commissioni comunali è importante per l’attività amministrativa, a cui tutti i consiglieri sono chiamati a partecipare in modo positivo, innanzitutto assumendosi la responsabilità delle scelte che si definiscono in consiglio comunale. Prendiamo atto della premura della segretaria generale dell’ente, ma da presidente trovo giusto sottolineare alla città che il ruolo svolto in questo frangente dalle commissioni non è secondario, né superficiale, bensì è funzionale al buon esito di diverse questioni importanti che devono essere affrontate insieme”. Così il presidente del consiglio comunale, Luigi Febo, commenta il "richiamo" della segretaria generale Celestina Labbadia.

In qualità di responsabile della prevenzione della corruzione, infatti, ieri aveva scritto ai presidenti di commissione evidenziando come, spesso, vengano convocate sedute per trattare argomenti che non sono di competenza di tali organismi. Con conseguente pagamento del gettone di presenza, pari a 83 euro nette, che incide sul bilancio comunale.

“Una volta eletti - dice ancora Febo - i consiglieri sono chiamati a lavorare per la città, ed è questo che da due anni e mezzo accade, considerate anche le tante e importanti emergenze su cui il consiglio si è dovuto e dovrà esprimersi. Diverse sono le scelte che con i consiglieri stiamo portando avanti, dal delicatissimo percorso del riequilibrio economico finanziario dei conti dell’ente, votato in consiglio e dal primo momento condiviso anche con tutti i membri dell’assise civica, che è anche l’organo di controllo politico-amministrativo dell'ente locale; alle azioni che riguardano le partecipate, a partire dall’altrettanto delicata situazione di Teateservizi, su cui l’amministrazione sta intraprendendo un complesso discorso di rilancio, anch’esso condiviso con i consiglieri e reso inclusivo e trasparente proprio grazie al lavoro delle commissioni".

"La mole delle questioni da dirimere in consiglio - incalza - determina inevitabilmente anche l’attività delle commissioni ed ecco spiegato il numero e l’entità delle sedute. Siamo tutti consci della delicata situazione in cui si trova l’ente e la premura che ci viene richiesta e di cui ringraziamo la segreteria generale, fa già parte del bagaglio politico e amministrativo da cui attingiamo quotidianamente per fissare il lavoro degli organismi consiliari proprio perché sia utile, costruttivo e, soprattutto, riconoscibile e riconosciuto”.

Sulla questione interviene anche il coordinatore teatino di Italexit, Andrea Di Ciano, che propone ai consiglieri di "restituire i gettoni di presenza" maturati nel corso delle commissioni ritenute "inutili". "È anche così - dice - che si acuisce lo scollamento tra la politica ed i cittadini: questo comportamento umilia la città intera. Le commissioni consiliari - accusa - sono sempre state il cruccio di questa amministrazione, che le ha progressivamente svuotate di contenuti ed importanza, svilendo il ruolo dei consiglieri comunali ormai confinato a quel minimo confronto in pubblica assise convocata per mere formalità di propaganda politica". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le commissioni consiliari costano troppo, ma Febo le difende: "Organismi preziosi per l’attività amministrativa"

ChietiToday è in caricamento