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La commissione pari opportunità sullo scontro Testa-Marcozzi: "Sessismo ancora radicato nella nostra cultura"

I membri della commissione hanno voluto cogliere l’occasione per richiamare l’attenzione della politica e delle istituzioni, oltre che dei consiglieri coinvolti

Si è svolta in videoconferenza, la seduta straordinaria della commissione Pari opportunità della Regione Abruzzo presieduta dall’avvocatessa Maria Franca D’Agostino,  convocata a seguito della segnalazione ricevuta dalla consigliera regionale Sara Marcozzi, in merito alle dichiarazioni del consigliere regionale Guerino Testa, riportate nel comunicato del 27 ottobre, che invitava la Consigliera a “godersi la gravidanza e a tornare a svolgere la sua funzione al termine della gestazione”, nonché della successiva richiesta d’intervento sulla questione dello stesso consigliere Testa, oltre che del consigliere Paolucci.

I membri della commissione hanno voluto cogliere l’occasione per richiamare l’attenzione della politica e delle istituzioni, oltre che dei consiglieri coinvolti, sulla   necessità   di   uno   sforzo comune   per   la   concreta realizzazione di un cambiamento culturale, che consenta di superare certi stereotipi, nonché di un adeguato coinvolgimento della Commissione Regionale delle Pari Opportunità nell’ambito del ruolo consultivo riconosciutole dalla legge istitutiva.

In merito alla questione la commissione ha richiamato i rappresentanti della politica a "fare maggiore attenzione al linguaggio utilizzato e ad abbassare i toni, riportando il dibattito ad un corretto confronto politico, senza sconfinare in ambiti personali".

Le dichiarazioni di Guerino Testa, come lo stesso consigliere successivamente ha precisato in una nota inviata alla commissione, “pur non volendo essere offensive, sono tuttavia espressioni   che, seppur per taluni apparentemente innocue, possono alimentare stereotipi di un sessismo così detto benevolo,  purtroppo  ancora troppo radicato nella nostra cultura”.

“Ringrazio la presidente della e tutta la commissione per aver discusso - ha commentato Sara Marcozzi - per il richiamo all'abbassamento dei toni e aver riconosciuto come le sue parole. La soluzione, davanti agli attacchi sessisti, non può e non deve essere il silenzio. Il nostro dovere è denunciare qualsiasi espressione che meriti di essere stigmatizzata. Solo così possiamo fare quel passo in avanti di cui, evidentemente, abbiamo un bisogno più impellente di quanto immaginavamo”. 

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