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Cattivi odori e malori: dopo l'ordinanza di stop al sansificio, il caso arriva in Regione

Il sindaco di Poggiofiorito D'Alessandro ha imposto la sospensione delle attività dello stabilimento che causano fumi maleodoranti, dopo le segnalazioni anche dalle vicine Arielli e Canosa Sannita

È stata firmata venerdì scorso (7 maggio) l'ordinanza del sindaco di Poggiofiorito, Remo D'Alessandro, che impone alla ditta Sirolli di fermare le attività del sansificio. 

Una decisione arrivata dopo decine di segnalazioni, anche dalle vicine Arielli e Canosa Sannita, di cittadini che, certificato medico alla mano, lamentavano "nausea, vomito e faringite da inalazione sostanze irritanti" imputabili a "emissioni olfattive moleste, fumo scuro, maleodorante e nauseabondo" derivanti dall'impianto. 

Ecco perché il primo cittadino ha imposto di "sospendere qualsiasi attività lavorativa collegata alla produzione di emissione di fumi molesti nell'aria, fino all'attestazione da parte degli enti ed organi competenti circa la eliminazione delle cause che generano odori molesti in danno della salute pubblica" e "fino alla presentazione della ditta della documentazione comprovante la conclusione dei lavori, la dichiarazione di conformità, i certificati di collaudo dello stabilimento e dell'impianto di essiccazione". 

Ora il caso arriva in consiglio regionale: la consigliera del Movimento 5 stelle Barbara Stella, infatti, presenta un’interrogazione sul caso.

“Tanti cittadini - dice la consigliera - mi hanno sollecitato ad intervenire a riguardo ed a verificare, avendo constatato diverse perplessità in merito alla vicenda: da quanto appreso dalla stampa sembrerebbe che l’impianto sia privo dei certificati di collaudo e agibilità e che la Regione, nonostante fosse a conoscenza di tutto ciò, non sia intervenuta nella revisione dell’autorizzazione ambientale che risale al 2015”.

"Le problematiche che lamenta la popolazione - prosegue - vanno avanti oramai da anni. Pare che già nel 2017 la Regione avesse diffidato la stessa azienda, sospendendone di fatto le attività, dopo che l’Arta aveva accertato un’emissione in atmosfera di monossido di carbonio con un valore tre volte superiore ai livelli consentiti dalla legge”.

"Per questo - conclude Stella - interrogherò la giunta per comprendere come stiano effettivamente le cose e per capire come abbia intenzione di intervenire affinché si possa risolvere una volta per tutte questa problematica. Il diritto di impresa, sicuramente di fondamentale importanza per la crescita del tessuto economico dell’area, non può e non deve mai perdere di vista la tutela ambientale e il diritto alla salute, nel pieno rispetto del territorio circostante e degli abitanti del luogo che non possono di certo essere messi in secondo piano e che anzi, la Regione deve assolutamente ascoltare e tutelare”.

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