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Chiusura del deposito di Tua, Bucci: "Un obbligo di legge per tutelare la sicurezza dei lavoratori"

Nella struttura teatina, spiega la componente del Cda, c'è presenza di amianto e mancano gli impianti di lavaggio obbligatori per legge

La rescissione del contratto d'affitto del deposito Tua di Chieti è per tutelare i lavoratori. Parola di Anna Lisa Bucci, che siede nel consiglio di amministrazione della società di trasporti.

Il provvedimento, spiega Bucci, 

riguarda l’obbligatoria “attività di adeguamento in ambito patrimoniale, ambientale e sicurezza nei luoghi di lavoro”, che per le recenti disposizioni e adeguamenti normativi (D.Lgs 81/2008 (art.15), n.152/2006, n.17/2010, n.151/2011) è obbligatorio perché previsto per l’appunto a tutela della sicurezza dei lavoratori.

Non si tratterebbe, dunque, di un'emergenza recente, ma di una necessità nota da tempo anche alle autorità cittadine, posta all'attenzione dei precedenti Cda Tua che, puntualizza la consigliera di amministrazione, 

tuttavia non hanno dato mai risposta e/o soluzione, restando quindi assenti ai richiami di legge.

Tanto che, nel 2017, il precedente Cda ha autorizzato solo due interventi di adeguamento, nelle sedi di Pescara e Giulianova, dove sono stati eseguiti i lavori ed è stato effettuato il collaudio. Nulla, invece, per il sito di Chieti, né in termini di progetto o piano di sviluppo e adeguamento, né per la previsione dei relativi investimenti.

Aggiunge Anna Lisa Bucci: 

Quindi l’attuale Cda, appena insediatosi, è stato messo davanti alla urgente e improcrastinabile necessità di tutelare i lavoratori e la loro salute che non poteva più essere messa a rischio dalla presenza di amianto oltre che dalla assenza degli impianti di lavaggio obbligatori per legge, peraltro, in una proprietà di terzi, che non provvedevano all’adeguamento, ed in presenza di diffide e sollecitazioni degli organi preposti.

Ora, appare davvero singolare come alcuni rappresentanti politici, solo oggi, rilevino una perdita per la città di Chieti che, a onor del vero, non perde nulla perché, purtroppo, ha già perso tutto ciò che di importante poteva essere sottratto già da diversi anni, quando sono stati trasferiti da Chieti a Pescara gli uffici amministrativi e direttivi, con buona pace di tutti, anche dei sindacati che, all’epoca, si dichiararono soddisfatti.

Ovviamente, nel limite della mia funzione, non mancherà il mio impegno e la mia collaborazione per il soddisfacimento delle aspettative di Chieti e mi renderò disponibile alla ricerca di soluzioni alternative e condivise.

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