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Chieti, in consiglio comunale è polemica sui bagni al tempietto del Tricalle

Pompilio (Azione Politica): "Inopportuna la richiesta in deroga della Sovrintendenza". Il Pd replica: "Servizi igienici utili per i tanti turisti e ospiti delle manifestazioni culturali"

Polemica in consiglio comunale sulla realizzazione di bagni negli spazi esterni dell’ex tempietto di Santa Maria del Tricalle a Chieti, proposta dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio. Botta e risposta sull'argomento tra la consigliera di opposizione di Azione Politica, Serena Pompilio, e il gruppo consiliare del Partico democratico.

“'La legge è uguale per tutti' è un principio che vale nelle aule di tribunale ma non al Comune di Chieti – interviene la consigliera Pompilio - Presentata dalla Sovrintendenza una richiesta di deroga contraria sia al piano regolatore che alle leggi vigenti per la realizzazione di un manufatto stabile per gli impianti sanitari al tempietto del Tricalle. Nulla da dire naturalmente sulla utilità del servizio ma molto da dire sulla legittimità dello stesso. La Sovrintendenza che rigetta e si oppone a qualsiasi modifica richiesta dal semplice cittadino che, poi, invece chiede al Comune di agire in deroga a quelli che sono leggi e regolamenti. Cittadini sanzionati (giustamente) per qualsiasi violazione a vincoli storici e la Sovrintendenza invece che vuole agire in deroga con una istanza depositata solo 15 giorni fa. Perché? Non si poteva semplicemente prevedere un servizio igienico amovibile in una struttura peraltro utilizzata saltuariamente? Sembra quasi, ma sicuramente non lo è, un semplice scambio di favori istituzionali tra Comune e Sovrintendenza continuando , quindi, con la politica spicciola del baratto che fa nascere una domanda: cui prodest? Dato inequivocabile è che il consiglio comunale dovrebbe essere l’esempio, e non la deroga, di principi che devono valere per tutti e non per i soli cittadini”.

“Risibile ennesimo intervento sul nulla per avvantaggiare la propria visibilità”, replicano i consiglieri Filippo Di Giovanni, Barbara Di Roberto, Pietro Iacobitti e Paride Paci, “non si può definire in maniera diversa l’intervento in aula, preludio dell’ennesimo comunicato stampa sul nulla, della collega di opposizione Serena Pompilio, se non come risibile e a tratti sconcertante. Riuscire a polemizzare persino sulla realizzazione di servizi igienico-sanitari al Tempietto del Tricalle, in un luogo cioè che tutto è tranne che saltuariamente utilizzato, ma che anzi sta offrendo da diversi mesi grande respiro culturale alla nostra città, può essere considerato solo di pessimo gusto personale e politico. La collega si chiede chi possa beneficiare della delibera consigliare approvata oggi? I cittadini! Gli ospiti degli eventi e manifestazioni che al Tempietto si tengono, i turisti che lì si recano nelle visite guidate. Risposte semplici, facili, scontate, mai banali per chi non fa del proprio mandato consiliare una personale crociata contro la stessa maggioranza con cui si è stati eletti, salvo poi averla 'barattata' per una più facile postazione in minoranza: perché è chiaro che governare richiede la responsabilità del fare, e fare scelte anche impopolari, mentre più comodo risulta parlare e scrivere dal pulpito di un’opposizione fatta, in questo caso, nel modo peggiore possibile: con la cultura del sospetto e con il mezzo del fango gettato a tutti i costi, contro tutti e su ogni cosa”.

“Che le norme debbano essere generali e rispondere a princìpi di uguaglianza ed equità lo sanno anche gli studenti delle scuola primaria ormai, come tutti sanno che alle leggi si può derogare in virtù di un interesse collettivo, o speciale, superiore – prosegue la nota del gruppo consiliare del Pd - Offrire e assicurare servizi alla collettività, in questo caso igienico-sanitari, sicuramente rientra in questa prospettiva, e come tale è stata deliberata ieri nel pieno rispetto dei procedimenti amministrativi e di conformità tecnica richiesti e dovuti. La consigliera di Azione Politica farebbe bene, dunque, a non pavoneggiarsi in improponibili ed improbabili lezioni di diritto in quella che è la sede della rappresentanza politica che legittimamente, e regolarmente, ha deciso di accogliere favorevolmente la sollecitazione fatta da chi i vincoli storici è chiamata a governarli, ossia quella Sovrintendenza che è istituzione rispettata e rispettabile per Chieti e per l’Abruzzo e che non merita, come non lo merita la nostra amministrazione, di essere neanche sfiorata da certe temerarie illazioni, giudizi e pregiudizi. Arrivare a dire che un luogo così bello e di pregio come il Tempietto debba essere servito dai bagni amovibili, magari quelli da cantiere verrebbe da chiedersi, ci appare grottesco. Continuare a coltivare la teoria del retro-pensiero, del complotto e del misfatto cercando, senza successo, di influenzare i lettori e i cittadini potrebbe invece qualificare soltanto chi lo fa. Magari chi, dopo la teatrale critica in consiglio comunale, non ha avuto neanche il coraggio di votare contro il provvedimento messo in stato di accusa, ma si è limitata ad un 'presente-non votante' che la dice lunga sulla coerenza di certe posizioni politiche”.

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