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I revisori dei conti bocciano il bilancio consuntivo

In una nota stampa il consigliere comunale Alessandro Giardinelli sottolinea il reale rischio dissesto del Comune di Chieti e invita il sindaco a dimettersi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Leggendo la Relazione dei Revisori dei Conti sul Bilancio Consuntivo 2013 del Comune di Chieti si comprende come l’Ente Comunale si avvia verso il baratro del dissesto finanziario.

E’  l’evidenza del fallimento politico e finanziario dell’Amministrazione del Sindaco Umberto Di Primio.

 La relazione dei Revisori dei Conti del Comune di Chieti riguardo il Bilancio Consuntivo 2013 ha messo in evidenza “gravi irregolarità contabili e finanziarie ed inadempienze già segnalate al Consiglio e non sanate”

1)   attendibilità delle risultanze della gestione finanziaria

a)    in più circostanze, e da ultimo nella propria relazione al bilancio di previsione 2013, sono state riscontrate dal Collegio dei Revisori difformità tra quanto accertato dall’Ente Comunale e quanto posto in riscossione da parte della Teate Servizi in relazione alla gestione idrica ed inoltre sono state avanzate perplessità sulla fondatezza della previsione in relazione all’effettivo riscosso.

 Sul punto è stata fornita risposta dal dirigente del VII settore che ha definito in €.7.785.542,00 l’importo accertabile nel 2013, ma alla data del 27 maggio 2014 non risulta ancora formato il ruolo idrico per il 2013. Tale carenza mette in dubbio l’accertamento di entrata per i proventi dei servizi acquedotto, riportati in €.7.300.000,00 (a fronte di un ruolo 2012 pari ad €.5.890.683, senza tener conto che la media delle riscossioni annue ammonta a €.4,5 milioni).

La carenza di documentazione fondamentale non assicura la necessaria attendibilità delle rilevazioni, ne le riscossioni per le forniture idriche degli anni precedenti possono far ritenere attendibile tale accertamento, soprattutto in considerazione che al 31/12/2013 i residui attivi per tale entrata ammontano ad €.19.733.190,42, e quindi sono pari a circa il 30% del volume globale dei residui attivi delle entrate correnti.

b)    Analoghe carenze del procedimento contabile dell’entrate sono state riscontrate  in relazione alla TARES che dell’importo accertato pari a €.12.029.486,00 risulta riscosso solo l’importo di €.4.357.025,00. A fronte di tale esigua riscossione i costi di gestione del servizio sono senz’altro da ritenersi certi, pertanto la gestione del servizio è orientata allo squilibrio.

c)    Devono essere formulate specifiche riserve in relazione ad ulteriori accertamenti di entrata: le entrate accertate nell’anno 2013 sono aumentate in quanto ammontano a €.2.913.083,70 mentre nell’anno 2012 erano pari d €.515.178,81. Ma tale aumento deriva dal fatto che nel rendiconto sono stati iscritti €.2.380.361,61 quali proventi da diritti reali afferenti da “Canoni concessori non ricognitori” (dovuti da Società di Gestione Elettrica, telefonica, Idrica, Distribuzione Gas).

Ma non è possibile fare una quantificazione di tali oneri di entrata in quanto nel bilancio di previsione non vi era la determinazione certa del canone, in quanto lo stesso deriva anche da una fase contrattuale tra le parti, che è stata  esclusa nella determinazione del canone. Inoltre ad oggi la riscossione di tali canoni non raggiunge livelli di significatività ed è pendente un ricorso al TAR contro la delibera istitutiva del Comune di Chieti da parte di due “grandi Contribuenti”. Pertanto, nell’eventualità dell’accoglimento del ricorso resterebbe travolta l’intera delibera istitutiva del canone con impossibilità di riscossione nei confronti di tutti i soggetti debitori .

2)   rispetto degli obiettivi di finanza pubblica

Il collegio dei revisori osserva che si manifestano incongruenze e anomalie in ordine al conseguimento degli obiettivi del patto di stabilità per le seguenti cause:

a) sottostima dei contratti di servizio tra il Comune e gli organismi partecipati; in particolare esiste una discordanza tra l’importo individuabile nella contabilità dell’Azienda Speciale Multiservizi e quello riportato nella contabilità dell’Ente Comunale, dalla quale emerge una differenza non riconciliabile e che genererà un debito fuori bilancio di €.97.174,55

b) sovrastima di accertamenti di entrate correnti o accertamenti effettuati in assenza dei presupposti di cui art.179 del TUEL; nello specifico assume rilevanza l’eccezione formulata rispetto all’accertamento delle entrate ove, non sanata o non sanabile, l’eccezione genera incongruenza e necessità di rettifica rispetto ai risultati comunicati per il rispetto del “patto di Stabilità”.

3) Analisi e valutazione della situazione finanziaria ed economica

si rileva che l’Ente Comune  rispetto alla possibilità di mantenere la gestione finanziaria  in equilibrio  si trova in costante situazione di utilizzo dell’anticipazione di Tesoreria.

L’Anticipazione di Tesoreria ha un massimo utilizzabile di €.14.700.000,00 e di questi fondi sono stati utilizzati, al 31/12 /2013, €.8479.634,82.

Tale dato è preoccupante se valutato unitamente agli impegni di cassa futuri, relativi ai necessari pagamenti che sono valutabili in €.14.944.013,90, come riportato nell’impegno di cassa necessario per far fronte nel corso dell’esercizio 2014 solo ad alcune delle voci in oggetto di attenzione e di maggior spicco, considerando in ogni caso solo le ordinarie necessità di cassa di gestione corrente.

Ora il Bilancio Consuntivo 2013 dovrà essere portato il Consiglio Comunale per l’approvazione, vedremo quali Consiglieri decideranno di votare a favore e quali saranno le loro motivazioni, dopo aver letto e compreso quanto descritto dai Revisori dei Conti.

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