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Febbo (Forza Italia): "Ero e resto contrario alla centrale unica del 118"

Il capogruppo regionale interviene nella polemica: "Decisione targata D'Alfonso-Paolucci. Chieti aveva una sede grande e all'avanguardia, in grado di ospitare la centrale unica"

“Ero e sono contrario alla centrale unica del 118”. Lo afferma il consigliere regionale Mauro Febbo, che interviene nel dibattito sullo spostamento della sede del servizio d'emergenza a Pescara.

“Il sindaco Ferrara è ossessionato dalla mia attività istituzionale di consigliere regionale a favore della città e arriva addirittura ad attribuirmi meriti che non voglio assolutamente”, dice Febbo nella sua dichiarazione, “infatti ero e sono fortemente contrario a questa decisione che è targata D'Alfonso-Paolucci (2014/2019) a danno della sanità teatina. Operazione che nasce, collegata alla istituzione del Dea di II livello, con la Dgr 271/2017 per arrivare alla Dgr 323/2018 che autorizza alla contrazione di spese le Asl. La mia opposizione a tutti i livelli e la certezza della sconfitta elettorale nelle regionali del febbraio 2019 'costringono' la dirigenza Asl di allora addirittura a ratificare contratti di affitto (vessatori per Chieti), spese di ristrutturazione e ammodernamento e soprattutto acquisto di software con atto deliberativo n. 129 del 07.02.2019, cioè tre giorni prima della competizione elettorale”.

“Va precisato che la contrarietà non nasce dallo spirito campanilistico, come qualcuno cerca di far passare, ma dalle analisi tecnico economiche e di costo/benefici”, prosegue il capogruppo di Forza Italia, “la centrale infatti si realizza in un immobile presso l'aeroporto d' Abruzzo, ma nulla c'entra il servizio di elisoccorso: le ambulanze non sono ubicate presso l'aereoporto ma restano stazionate a Chieti e Pescara. L'immobile sede ha dovuto subire lavori di adeguamento alla propria finalità, e oltre un esoso canone, le spese sono state poste a carico delle Asl. Così come tutta l'impiantistica e i programmi software. Chieti aveva una centrale all'avanguardia, di oltre 300 metri quadrati, quindi eventualmente anche in grado di ospitare quella unica evitando spese e sperpero del denaro pubblico”.

“Peraltro la nuova dirigenza Asl di Chieti manifestava a più riprese la propria contrarietà”, sottolinea Febbo”, “e nell'ultima comunicazione del 24.10.2019 il direttore Schael contestava 'la diseconomicità della operazione e di arrivare a neutralizzare i profili erariali derivanti dalle pregresse scelte programmatiche (testuale)'. Purtroppo la contrazione di atti e contratti che ormai avevano già provocato l'impegno di importanti risorse economiche inducevano le Asl a procedere nella attuazione. Questi i fatti. Purtroppo abbiamo un sindaco che ragiona di parte e non nell'interesse dei suoi cittadini, e non è questo l'unico caso. Continuo a chiedere fatti e non solo selfie e chiacchiere”.

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