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"Continua il depauperamento dell'ospedale Bernabeo": le accuse del sindaco Castiglione alla Regione

Il sindaco lamenta che le scelte della giunta regionale stanno svuotando il presidio e che c'è molta sfiducia anche fra gli operatori sanitari

"Dopo gli annunci della Regione sull'ospedale di Ortona, continua il depauperamento del Bernabeo". È l'accusa che arriva dal sindaco Leo Castiglione, che si scaglia contro le scelte della giunta regionale per il presidio ortonese.  

"Purtroppo - dice - all’annuncio dell’assessore regionale Nicoletta Verì, nel settembre 2020, di voler investire sul nosocomio ortonese facendolo tornare ad essere un ospedale di base invece che 'stabilimento' di Chieti non sono purtroppo seguiti i fatti e soprattutto le direttive della Asl. Continuano infatti le scelte aziendali che vanno in direzioni diverse e che stanno lentamente e inesorabilmente svuotando l’ospedale di Ortona. Nonostante l’impegno, ormai sovraumano, dei tanti medici e operatori sanitari che si accollano anche turni aggiuntivi pur di alleggerire le liste di attesa non si nota alcuna attenzione da parte di chi ha il dovere di governare la sanità. Continuano ad arrivare dall’ospedale riscontri negativi sia sulla mancanza di personale che sulle attrezzature, alcune ormai obsolete e altre non funzionanti da anni e mai sostituite".

Il primo cittadino ha effettuato una visita fra i reparti, confrontandosi anche con gli operatori sanitari: "Ho percepito - racconta - una sfiducia e uno scoramento verso il futuro. La percezione generale è di totale abbandono da parte dei vertici sanitari e della direzione sanitaria che non si fa portavoce e carico delle esigenze dell’ospedale e del personale. Tutti mi hanno fatto rilevare quanto potrebbe dare il Bernabeo al territorio e agli utenti se ci fosse una vera e fattibile volontà da parte della direzione aziendale".

"L’endoscopia ortonese - spiega Castiglione - risulta essere, dati alla mano, tra le più ricercate della Asl viste le liste di attesa lunghissime e i numeri di accesso al servizio, eppure la direzione non risponde da anni alle richieste della responsabile sulla necessità di rinnovare gli endoscopi ormai vecchi. A cui si aggiungono le sempre più insistenti voci, come già denunciato sugli organi di stampa, del trasferimento dell’endoscopia ortonese altrove".

"La Radiologia - aggiunge - ha una delle tre diagnostiche ormai fuori servizio da maggio, utilizzata soprattutto per i pazienti oncologici, l’ortopantografo è fuori uso da tre anni, nonostante sia un servizio molto richiesto e per cui gli utenti si rivolgono ai privati, la seconda diagnostica anche questa molto datata ha continui problemi e funziona a singhiozzo, fuori uso anche l’apparecchio pensile per le radiografie ai pazienti in barella. Sia l’ecografo che la Tac sono strumenti ormai vecchi di decenni".  

"Al momento - spiega il sindaco - sono attivi 20 letti di area medica, di cui 10 per la lungodegenza e 10 a cui può accedere il Pronto Soccorso, mentre prima del Covid vi era la disponibilità di 33 posti letto. Questo ovviamente costringe il Pronto Soccorso a cercare altri ospedali per il ricovero dei pazienti o a fermarli temporaneamente in attesa che si liberi qualche posto. Inoltre qualche giorno fa è stato proposto al Pronto Soccorso di non utilizzare più il laboratorio analisi ma di fare le analisi in autonomia con un macchinario, una procedura che consentirebbe di fare solo le analisi più semplici non consentendo ulteriori approfondimenti con il rischio di diagnosi non accurate. Inoltre il Pronto Soccorso non può fare consulenze ortopediche o dermatologiche su Ortona".

"A questo punto - dice Castiglione - ci chiediamo se veramente, al di là dei proclami e dei documenti, ci sia la volontà di riqualificare il nostro ospedale, visto che a fronte di pensionamenti, trasferimenti e mobilità su Chieti, non vi è alcuna programmazione per il ricambio delle risorse umane che si dovrebbe anche attuare attraverso un affiancamento. Il quadro attuale non fa certo pensare a un rilancio dell’ospedale, come ci era stato prospettato, quanto piuttosto un graduale depauperamento delle attrezzature e delle professionalità. Il nostro ospedale merita molto di più e se oggi continua ad erogare prestazioni di alto livello si deve unicamente al senso di dedizione e di sacrificio degli operatori sanitari che vi lavorano. Noi siamo per la politica dei fatti e non dei ripetuti annunci".

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