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Si avvia l'iter sulle caserme: a settembre "un pezzo" di Bucciante

Legnini incontra il Demanio: il primo settembre sarà consegnata una porzione dell'ex Ospedale Militare (Caserma Bucciante) per ospitarvi la biblioteca provinciale. Il progetto riguarda anche anche la Caserma Berardi, la Infelisi e la Rapino, Chieti sarà la prima città italiana senza locazioni passive

L' "operazione Chieti" è a un passo dall'avvio: ieri a Roma  c'è stato un vertice risolutivo fra il sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini e il direttore dell'Agenzia del Demanio Stefano Scalera per avviare l'iter sulle caserme in città.

Il piano di valorizzazione degli immobili pubblici, avviato nell'aprile scorso, è in fase conclusiva e per lo Stato Chieti sarà la prima città italiana senza locazioni passive

Il primo settembre prossimo in Prefettura il piano sarà definitivamente messo a punto alla presenza degli Uffici Periferici dello Stato, della Regione, della Provincia e del Comune. Nella stessa giornata, sarà consegnata alla Provincia e alla Regione, che a breve acquisirà la competenza, una porzione dell'ex Ospedale Militare (Caserma Bucciante) per ospitarvi la biblioteca provinciale.

Ma come ha sottolineato Legnini, "il progetto è molto più ampio e riguarderà gran parte degli Uffici Statali, i Corpi Militari e Gli Uffici Giudiziari, l'università ed altre strutture pubbliche ed interesserà, oltre alla Caserma Bucciante, anche la Caserma Berardi, la Caserma Infelisi e la Caserma Rapino. Quando il piano di razionalizzazione sarà completato - spiega il sottosegretario - Chieti diventerà la prima città italiana nella quale lo Stato non spenderà più un euro di locazioni passive. Un risultato storico, anche nell'ottica della spending review, con una citta' laboratorio nella quale testare il nuovo sistema di razionalizzazione e valorizzazione degli edifici pubblici.

Secondo Legnini il piano consentirà di risparmiare canoni per circa 1,6 milioni all'anno e di realizzare dei poli logistici per più amministrazioni consentendo un risparmio di costi gestionali e la valorizzazione/recupero di beni pubblici demaniali.

Nel corso della riunione il sottosegretario ha chiesto all'Agenzia del Demanio un intervento finanziario per la ristrutturazione degli immobili che potrebbe arrivare fino a 15 milioni di euro, condizione essenziale per rendere concreto il progetto di riorganizzazione.

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