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Casale Futuro sull'esercizio associato di funzioni e servizi comunali

Comunicato stampa del gruppo Casale Futurosulla convenzione in via di stipula tra vari comuni in merito all'obbligatorietà di erogazione di servizi in forma associata

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Lo scorso 30 dicembre in Consiglio Comunale si è approvata all'unanimità la convenzione per l'esercizio associato di funzioni e servizi comunali, come da ultime disposizione di legge.

Chiariamo subito: abbiamo votato a favore solo ed esclusivamente per il principio per il quale crediamo veramente e soprattutto quando svolta in maniera seria nell'erogazione di servizi in forma associata da parte dei Comuni.

Parimenti non possiamo ignorare e fare finta che tutto vada bene nella specifica scelta operata dai Comuni interessati a questa convenzione. I Comuni sono 8.

7 che compongono già L'Unione dei Comuni delle Colline Teatine, già operante, nel senso di costituita perchè assolutamente inoperativa fatta salva la derattizzazione, da oltre 5 anni, ovvero Casacanditella, Casalincontrada, Ripa Teatina, San Martino sulla Marrucina, Tollo, Vacri e Villamagna con l'aggiunta del Comune di Giuliano Teatino.

La cosa che non ci trova molto favorevoli, come del resto dichiarato anche da esponenti della maggioranza stessa nel corso del Consiglio, è proprio il fatto che tale convenzione non sia stata resa fattibile in seno all'unione dei comuni già esistente.

Verranno svolte in convenzione la funzione del Settore Sociale e la funzione della Polizia Locale.

Proprio sulla funzione della Polizia Locale all'interno della stessa unione dei comuni si era accesa, non molto tempo fa, una discussione per decidere a chi affidare il Comando del corpo di polizia che si sarebbe creato. Ci si è arenati sulla scelta del comandante non riflettendo minimamente di valutare una strategia anche di tipo occupazionale per aumentare il numero degli addetti già esigui.

Molti avevano un candidato a ricoprire tale ruolo ma tutti pare abbiano cercato di non attingere alle competenze già presenti all'interno dei singoli comuni come invece auspicabile proprio perchè motivo di vita dell'unione stessa, ovvero quello dell'associare le forze per migliorare il servizio alla cittadinanza con anche la possibilità di ottimizzare i costi.

Colpo di scena, ma non troppo, si mette in cantiere un altro carrozzone al momento travestito da convenzione che nei fatti non è che un duplicato della stessa unione dei comuni che sinora ha prodotto solo chiacchiere e passerelle consumando carta, inchiostro ed energia elettrica per le luci accese durante le tantissime riunioni.

Unica differenza è la facilitazione della possibilità di entrare ed uscire a piacimento come con le porte girevoli grazie alla facilità di sgancio e di ingresso reso possibile da alcuni articoli della convenzione stessa non privilegiando la costruzione di un soggetto istituzionale forte e valido specialmente nell'erogazione di servizi essenziali la cui qualità troppo spesso lascia a desiderare quantunque pozzo senza fondo per le casse pubbliche e quindi per le tasche dei cittadini.

Poi meglio scorrendo il prospetto delle funzioni fondamentali che dovranno essere svolte in associazione tra comuni troviamo la funzione relativa all'istruzione scolastica, proprio nel Consiglio precedente, con motivazioni campanilistiche più che programmatiche, la maggioranza ha deliberato di accorpare l'Istituzione Scolastica del Primo Ciclo d'Istruzione del Comune di Casalincontrada all'Istituto Comprensivo Statale di Fara Filiorum Petri.

Di fatto le due manovre, di natura squisitamente politica, riteniamo abbiano decretato di fatto la fine dell'Unione dei Comuni delle Colline Teatine.

Questa valutazione è avvalorata dal fatto che nel corso della seduta il Sindaco ha dichiarato che per aderire a questa convenzione ci sarebbe la fila di altri comuni proprio per il fatto che sarebbe possibile sfruttare l'esperienza fatta come unione.

Non è da ritenere secondario il fatto che l'obbligo di condivisione di servizi scatta per comuni al di sotto dei 5000 abitanti e che il numero minimo complessivo di amministrati deve essere di 5000, quindi a cosa servono questo duplicato e questa presumibile ammucchiata di comuni quando non si conoscono le regole che verranno adottate per la ripartizione dei futuri fondi?

Forse ci si vuole ritagliare, in previsione di eliminazione di enti e quindi per sopperire alla probabile e auspicabile moria di poltrone, una porzione consistente di territorio provinciale da mettere politicamente disposizione di futuri signori dei finanziamenti governativi ?

Ancora una volta si prova a fare una giravolta, fatta un'altra volta, per salvare coloro che pedalano in gruppo ignorando e dimenticando le tristemente conosciute esperienze già fatte con consorzi e unioni utili per passerelle e prospettive politiche strettamente personali ma tristemente penalizzanti per i servizi e per la tasca dei cittadini.

Dopo le manovre, i tagli e gli sdoppiaggi.

E i cittadini chi li salva?

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