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Carbone: "Pd e Pdl implosi, la politica abruzzese è agonizzante"

Per il segretario provinciale di Fli difficilmente il futuro dell' Abruzzo sarà targato Pdl e Pd. "L'ultima conferma - dice - è arrivata quando il consiglio regionale ha scelto di non avanzare alcuna proposta di riordino delle province"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Pd e Pdl sono i paradigmi di un fallimento, l'ultima conferma è arrivata questa settimana quando il consiglio regionale scegliendo di non avanzare alcuna proposta di riordino delle province, ha messo a nudo la fragilità di una classe politica e soprattutto dei due partiti più rappresentati in consiglio regionale Pdl e Pd.

Il consiglio regionale si è limitato ad inoltrare al governo una risoluzione nella quale afferma che l'Abruzzo è per l'abolizione di tutte le province passando in questo modo la decisione direttamente a Roma che ora ha piena facoltà di decidere sull'architettura dell'Abruzzo.


Pdl e Pd si appoggiano ad un fragile accordo di massima raggiunto per l'abolizione totale delle province, questo porterà probabilmente a rischi di "tensioni istituzionali e sociali destinate ad avere gravi riflessi sul grado di coesione della comunità regionale.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il centrodestra ed il centrosinistra non esistono praticamente più.


Questo quadro conferma quanto l’equilibrio sia fragile e ogni giorno ha la sua pena. Il futuro si vedrà ma sempre piu difficilmente sarà targato Pdl e Pd poiché entrambi oscillano tra l'immobilismo e il demagogico sostegno alle proteste e cortei di piazza.

Ovviamente parlo di una bancarotta bipartisan che lascia aperta davvero una gravissima questione democratica, la quale per la prima volta nella nostra storia repubblicana riguarda entrambi i poli tradizionali del nostro sistema politico, centro-destra e centro-sinistra.


E, più in generale, assistiamo al fallimento di tutto lo schieramento ufficiale della cosiddetta Seconda repubblica. C’è uno spazio immenso di delusione, di disillusione, in qualche caso di rabbia, nei casi peggiori di rassegnazione, ma comunque c’è una parte maggioritaria di elettorato che per fortuna non si riconosce, nell’intero sistema politico della Seconda repubblica. E questa è la sfida che noi terzopolisti intravediamo e stiamo raccogliendo e ci auguriamo che cio' che potrebbe accadere nel 2013 alle elezioni politiche abbia un riflesso anche nella nostra regione.

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