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Caos mense, le opposizioni denunciano "la totale assenza di programmazione e di ipotesi alternative"

Secondo i consiglieri "l'amministrazione aveva l’obbligo non solo giuridico, ma soprattutto morale, di salvaguardare le famiglie e di valutare se annullare in autotutela l’aggiudicazione". Intanto esplode il malcontento fra i genitori

Mentre i bimbi del tempo pieno si apprestano a portare il pranzo da casa, la politica cerca soluzioni per garantire l'avvio della refezione scolastica nelle scuole comunali di Chieti che è ferma al palo dopo il ricorso sull'aggiudicazione della procedura di appalto

Le opposizioni, che hanno richiesto la convocazione di una commissione consiliare per affrontare il grave problema, oggi tornano a puntare il dito sull'amministrazione Ferrara e sull'assessore alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino
"A seguito dell'ordinanza del Tar, che ha accolto il ricorso della Ladisa e ha sospeso tutti i provvedimenti di gara e di aggiudicazione fino a marzo 2022, in cui ci sarà l'udienza di merito, oltre a confermare tutte le preoccupazioni che rendemmo note all'indomani della pubblicazione del bando di gara, oggi ci troviamo di fronte ad una situazione ancora più complessa e rischiosa" è il commento univoco dei consiglieri di opposizione Carla Di Biase, Giuseppe Giampietro, Roberto Miscia, Mario Colantonio, Serena Pompilio, Mario De Lio, Giampiero Riccardo, Stefano Costa, Bruno Di Iorio, Fabrizio Di Stefano, Emma Letta e Liberato Aceto.

Gli stessi si dicono preoccupati e meravigliati "dalla totale assenza di programmazione  e di ipotesi alternative. Tutto ciò dimostra qualsiasi mancanza di cultura politica e capacità di azione a danno sia dell'ente che si governa sia della cittadinanza. Qualsiasi siano le scelte del sindaco Ferrara e della sua amministrazione - si legge ancora in una nota congiunta - chi ne pagherà  le conseguenze sono le famiglie, i lavoratori e soprattutto gli scolari".

Secondo i consiglieri di Fratelli di Italia, Lega, Azione Politica e Chieti Viva "questa amministrazione aveva l’obbligo non solo giuridico, ma soprattutto morale, di salvaguardare le famiglie e di valutare se annullare in autotutela l’aggiudicazione evitando di esporsi a potenziali azioni risarcitorie dannose vista la situazione finanziaria del comune invece  di attendere, in via discrezionale, l’esito della sospensione con pregiudizio a carico delle famiglie teatine.

Intanto esplode il malcontento tra le famiglie tanto che in questi ultimi giorni diversi genitori stanno chiedendo ai dirigenti scolastici di poter di andare a riprendere i bambini per farli pranzare a casa e poi riaccompagnarli a scuola alle 14. Permesso che, come ci riferiscono, è stato negato scatenando ancora più frustrazione tra i richiedenti.

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