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Il campus estivo e i posti per i bimbi con disabilità diventano un caso politico: Pompilio (Azione politica) presenta un'interrogazione

Scontro fra consigliera di opposizione e amministrazione sui costi che devono sostenere le famiglie dei ragazzi che hanno bisogno di un educatore dedicato nelle attività organizzate da Chieti Solidale

Il campus estivo per i bambini organizzato da Chieti Solidale diventa terreno di scontro politico, fra accuse, botta e risposta e un'interrogazione firmata dalla consigliera di Azione Politica Serena Pompilio, di cui l'assessore al ramo dovrà rispondere di fronte all'assise civica. 

È proprio Pompilio a sollevare il caso dei costi elevati che sono costrette a sostenere le famiglie di bimbi con disabilità per consentire ai loro figli di partecipare al campus. "C'è stata poca sensibilità - accusa la consigliera - nei confronti delle famiglie con minori disabili. Il campus, infatti prevede, un totale di 40 posti e solo 2 posti in riserva a settimana per disabili, senza peraltro fare differenziazioni tra primo e terzo comma della legge 104 del 1992. Le famiglie con bambini disabili, oltre ad avere una copertura limitata di posti assolutamente insufficiente, dovrebbero sostenere costi ultraonerosi corrispondendo una quota settimanale che varia tra gli 80 e i 105 euro, oltre il costo dei pasti e addirittura il costo assistenziale per l’educatore dedicato. Quindi, secondo il Comune di Chieti, una famiglia con un disabile dovrebbe pagare circa 832 euro a settimana per il servizio completo per un totale di circa 3.328 euro al
mese per portare  il bambino a un campus estivo comunale".

A denunciare i costi proibitivi sono stati i rappresentanti delle associazioni Theate Magnum e Inclusiamo, Federico Gallucci e Anna Gloria Di Leo che, ricostruisce Pompilio, "dopo ripetuti incontri con l’amministrazione comunale non hanno avuto riscontri sensibili e concreti alle necessità evidenziate dalle famiglie con bambini in difficoltà".

Così, l'esponente di minoranza ha presentato l'interrogazione per sapere se ci sono somme accantonate dall’ente che potrebbero aiutare le famiglie dei bambini con una disabilità a partecipare al campus senza dover spendere una fortuna. "Chi aiuterebbe i genitori che lavorano durante il periodo estivo se non si attiva il Comune? Dove sta l’attenzione verso i più deboli? Quale è l’apporto del Comune alle famiglie in difficoltà? Peccato che si debba sempre utilizzate lo strumento delle interrogazioni per generare attenzione su problematiche che, invece, dovrebbero trovare ascolto".

La replica del sindaco Diego Ferrara e dell'assessore alle Politiche Sociali Mara Maretti, con la consigliera delegata alla famiglia Valentina De Luca non si è fatta attendere. Gli amministratori accusano Pompilio di "affermare cose che nella realtà non esistono". 

“Il Comune di Chieti - dicono - attraverso il nostro Piano sociale distrettuale, per la prima volta nella storia amministrativa della città stanzia risorse destinate alle famiglie di bambini con disabilità grave, affinché possano frequentare i campus estivi e avere una figura professionale ad hoc a supporto".

“Non esiste nemmeno la stangata che anima la presa di posizione, perché le famiglie i cui figli hanno bisogno dell'assistente dedicato non dovranno corrispondere affatto la quota settimanale che varia tra le 80 (mezza giornata) e le 105 euro (intera giornata), e avranno 60 ore di assistente specialistico pagate dal Comune. Per la prima volta - aggiungono - il piano sociale distrettuale prevede risorse per la  gestione dei ragazzi disabili, dunque risorse previste proprio per tale figura e che saranno erogate direttamente ai gestori del campus che si accrediteranno".

Per quanto riguarda i posti a disposizione, l'amministrazione spiega che "vincolerà l’accreditamento ai centri che garantiscano almeno due posti riservati a bambini che hanno bisogno dell’assistente dedicato. Nel caso del campus, si prevede un totale di 40 posti a settimana senza alcuna distinzione tra bambini normodotati e con disabilità, i 2 posti riservati, infatti, sono per i bambini la cui disabilità è tale da richiedere la presenza di un assistente dedicato per una più giusta inclusione. La scelta di prevedere due posti non deriva da insensibilità, bensì da una questione di spazi e organizzativa".

A sua volta, però, Pompilio incalza: "La risposta non trova riscontro nel modulo di iscrizione al campus estivo predisposto dalla Chieti Solidale", dove "si legge che 'n. 2 posti (sono riservati) a settimana a minori con disabilità, il cui costo assistenziale (educatore dedicato) sarà a carico della famiglia".

"Vi è addirittura - aggiunge - una sezione dedicata alla scontistica nella quale se si parla di una decurtazione del 10% della (sola) quota settimanale in favore dei figli dei dipendenti di Chieti Solidale e delle famiglie con più iscritti, a partire dal secondo figlio. Nulla si dice in merito alla esenzione della retta settimanale per i disabili e vi è espressa previsione che accolla il costo dei pasti a carico delle famiglie dei bambini con disabilità".

Pompilio chiede all'assessorato di "modificare immediatamente il contratto e rassicurare le famiglie dicendoci anche quali sono le somme accantonate e il relativo capitolo di spesa, ove esistenti; nel caso sia in difficoltà per la stesura del contratto consiglio di rivolgersi a qualche professionista del foro teatino che sarà ben lieto di aiutarla".

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