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Bonifica Sir di Chieti Scalo, M5S: "Non bastano i fondi del Masterplan"

L'assemblea pubblica per fare il punto sullo stato di attuazione dei lavori di messa in sicurezza e bonifica del sito e presentare i risultati delle attività amministrative

“Gli uffici della Regione Abruzzo devono agire con immediatezza per trovare una soluzione al roblema della bonifcia del Sir di Chieti Scalo: occorre stipulare in fretta un nuovo sccordo di programma e occorre stabilire un elenco di priorità realmente rispondente alle esigenze di tutela dell'ambiente e della salute. Riteniamo inoltre doveroso che qualcuno chiarisca ufficialmente quale parte dei 10 milioni di euro annunciati in pompa magna da D'Alfonso sono effettivamente utilizzabili per il siti di interesse regionale". Lo dicono i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle che ieri in un'assemblea pubblica in centro hanno parlato dello stato di attuazione dei lavori di messa in sicurezza e bonifica del sito e presentato i risultati delle attività amministrative sul tema.

“A distanza di ben 8 anni dalla data di istituzione del Sir, - fa presente il M5S - la caratterizzazione non è stata completata in quanto per alcune aree non è mai iniziata e risulta che le somme stanziate siano di gran lunga inferiori rispetto al reale fabbisogno. Questo dato è preoccupante visto che la caratterizzazione è un intervento necessario e propedeutico alla bonifica vera e propria”.

Secondo i consiglieri Ottavio Argenio e Manuela D'Arcangelo “questo problema è attribuibile all'accordo di programma che è incompleto ed inefficace per fronteggiare una situazione complessa come quella del Sir.  Nel corso degli anni si è dimostrato inadeguato sia dal punto di vista della previsione di spesa, sia per ciò che concerne la reale capacità di coordinamento tra le varie istituzioni coinvolte. Ad oggi - rendono noto i due portavoce - non è ancora chiaro quali debbano essere gli interventi da eseguire con priorità rispetto agli altri. Secondo il Rup del Comune di Chieti, le zone da inserire nell'elenco degli interventi da portare a rapido compimento, sono quelle della ex conceria (CAP) e quelle sulle quali insisteva la ex Eco-Trans poiché risultano essere quelle dalle quali, secondo i dati già noti, derivano maggiori problemi soprattutto per quanto riguarda la contaminazione delle acque di falda”.

“Da questo punto di vista emergono altre gravi criticità - dice Argenio – poiché sembra che l'ARAP, individuata dalla Regione Abruzzo quale nuovo soggetto attuatore della bonifica, consideri prioritari gli interventi da realizzare, con i fondi del Masterplan, sulle aree che riguardano i siti del Demanio e del patrimonio indisponibile degli Enti locali e solo mediante eventuali economie di spesa ed in via residuale, quelli da realizzare sulle aree dei privati. E' evidente - concldue il consigliere teatino - che i fondi presenti sulla carta, nel Masterplan, siano del tutto insufficienti a garantire la totale bonifica del Sir".

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