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Bloccate le iscrizioni agli asili nido per affidarli ai privati: la rabbia del comitato in difesa dei servizi pubblici

Mentre il Comune prosegue verso la strada della privatizzazione del servizio, il neonato comitato in difesa dei servizi pubblici all’infanzia e alla persona di Chieti lancia una petizione

 Per il M5S, questa manovra che definiscono “disperata” servirà solo a far quadrare formalmente i conti del Comune in sede di approvazione del previsionale ma non a risolvere i problemi strutturali di cui è ancora affetto il bilancio “prova ne sia – dicono i consigliere Argenio e D’Arcangelo – che anche il Collegio dei Revisori dei Conti nel fornire il previsto parere sul Documento di Programmazione, ha espresso non poche perplessità sulla reale capacità di risanare e riequilibrare la cassa.
 
“C'è il rischio serio e concreto quindi – secondo i due portavoce del MoVimento – che la cancellazione di un servizio pubblico essenziale come quello degli asili nido, si riveli del tutto inutile agli scopi per i quali è stato ideato e voluto da questa Giunta.
Intanto c'è una certezza: almeno un centinaio di famiglie di Chieti, da qui a settembre dovranno darsi da fare per comprendere come fronteggiare l'esigenza di affidare i figli piccolissimi visto che questa amministrazione si è preoccupata solo della riduzione della spesa ma non ha fatto nulla per tentare di alleviare il disagio provocato ai suoi cittadini”.

Pasticcio di copia e incolla nel Documento Unico di Programmazione, Febo: "La catastrofe è servita"

A sostegno della lotta del comitato a difesa del servizio pubblico c’è anche Enrico Raimondi, che invita i cittadini a partecipare al Consiglio comunale che sarà chiamato ad approvare “queste scelte scellerate” e anche i rappresentanti del centrodestra per spiegare in aula i motivi del voto favorevole.

“La scelta compiuta dalla giunta Di Primiodi privatizzare gli asili nido e di cedere una delle farmacie comunali, è finalizzata a tentare di evitare il dissesto finanziario del Comune di Chieti – sostiene - Sono anni, infatti, che la Corte dei Conti ha invitato il Comune a tenere sotto controllo i conti, ma Di Primio e i suoi accoliti hanno continuato a fare finta di nulla, con il risultato che oggi, per non ammettere il loro fallimento politico: Chieti rischia di perdere servizi fondamentali per le persone come asili nido e trasporto scolastico.

Di Primio avrebbe potuto in questi anni, anziché vivere in una perenne campagna elettorale, partecipare ai bandi della Regione che ha messo a disposizione risorse per finanziare i servizi sociali, come gli asili. Il Comune di Chieti, però, non vi ha neppure partecipato, perdendo l'opportunità di ricevere centinaia di migliaia di euro ogni anno. Se i soldi non ci sono, quindi, la responsabilità è di questa giunta”.
 

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