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Bilancio di previsione, l'ex consigliere di maggioranza Rispoli contro Di Primio: "Servono interventi più radicali"

L'ex capogruppo di Forza Italia solleva l'attenzione sui debiti del Comune, 49.749.993,86 euro, e lancia l'allarme: "Non ci sono risorse liquide per assicurare la continuazione e la gestione dei servizi indispensabili"

Un’amministrazione che attualmente è in condizioni di liquidità pietose, che riesuma continuamente debiti pregressi di rilevante ammontare, con un organico ridotto al lumicino, come può essere credibile e garantire che le azioni indicate porteranno alla effettiva risoluzione dei problemi? Tenendo anche conto che il sindaco continua a dichiarare che è in procinto di dimettersi?

E non c’è nessuna necessità di scomodare il mitologico vigilante e torturatore dei golosi del terzo cerchio dell’Inferno, per avere contezza della condizione critica in cui versa realmente il Comune. L’annoverare i problemi che tutti gli enti locali d’Italia stanno attraversando, come ha fatto il sindaco nella conferenza stampa dello scorso 8 maggio, non contribuisce a risolvere i problemi.

La riduzione delle risorse è stata imposta dalla normativa introdotta nell’ultimo quinquennio dai Governi nei quali erano e sono presenti esponenti politici della stessa area di cui faceva parte il sindaco, oltretutto avallati dalle associazioni rappresentative degli enti locali, compreso l’Anci (di cui il sindaco Di Primio è vice presidente nazionale).

Per questo motivo il Comune, con il bilancio di quest’anno, deve generare maggiori entrate prelevandole dai cittadini, se riuscirà a riscuoterle e se ha il diritto di riscuoterle, con nuovi balzelli o smobilizzando i propri gioielli di famiglia. 

Ma tutto questo non trova nessuna giustificazione nel discorso, raccontato dal sindaco, per cui le entrate derivate dallo Stato, dalla Regione e da altri enti siano diminuite nel corso degli anni passati e continuano a diminuire per effetto della crisi economica che ha interessato (e sta interessando) il nostro Paese.

In realtà, le nuove risorse non sono destinate al finanziamento di nuove spese che, con il Bilancio 2018, anzi vengono irrazionalmente ulteriormente contratte, come specificato dal sindaco.

Il comune senso di responsabilità imporrebbe all’amministrazione di prendere atto delle criticità attuali e di quelle prospettate, e di valutare sin da oggi, nelle sedi e negli organismi superiori, diversi e più radicali processi di risanamento, che potrebbero attenuare il peso finanziario dell’ente, in considerazione dei trasferimenti previsti dalla normativa di riferimento.

Ciò consentirebbe di evitare che le possibilità offerte dalla normativa in materia di riequilibrio finanziario vengano imposte da parte di organi superiori e/o straordinari, con aggravio di responsabilità a carico degli attuali amministratori.

In questo modo, forse si rischierà di essere solo realisti, evitando che l’eccessivo ottimismo ci trasformi in fautori di azioni irresponsabili malauguratamente, quelle sì, governate dai gufi.

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