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Dissesto finanziario al Comune di Guardiagrele: i vecchi alleati accusano l'ex sindaco Dal Pozzo

La capogruppo di Guardiagrele per tutti, Di Crescenzo, cita le fasi e gli atti per cui la giunta che ha governato fino all'anno scorso avrebbe falsato i dati del bilancio

La dichiarazione del dissesto finanziario al Comune di Guardiagrele, dove è stato certificato un disavanzo da più di 3 milioni di euro, ha dato il la alle accuse nei confronti della passata amministrazione, rappresentata dall'attuale gruppo consiliare di opposizione Guardiagrele il bene in comune. 

E il fuoco arriva proprio dagli ex alleati, con la capogruppo di Guardiagrele per tutti in consiglio comunale, Gianna Di Crescenzo, che accusa la giunta guidata da Simone Dal Pozzo. 

"Già dall’anno scorso, più o meno di questi tempi - ricostruisce la consigliera - avevamo sollevato non pochi dubbi circa alcune affermazioni e cifre sbandierate dall’amministrazione Dal Pozzo. Infatti facevano credere, diffusamente, che i conti del bilancio fossero in ordine e che ci sarebbe stato ampio spazio per innumerevoli nuovi investimenti. Ma che non fosse così era già chiaro fin da settembre, quando abbiamo lanciato l’allarme soprattutto in merito al mutuo per il palazzetto dello sport. Non siamo stati creduti, anzi siamo stati fatti passare per quelli incompetenti ed incapaci".

La capogruppo cita crediti inesistenti inseriti nel fondo dei crediti di dubbia esigibilità "al solo fine - attacca - di poter coprire le uscite. Non si tratta di crediti diventati inesigibili col tempo, ma di voci inserite in quel contesto con la ipotetica clausola del 'poi si vedrà come gestirli'. Nel frattempo però l’ente, per far fronte alle proprie esigenze finanziarie, ha costantemente fatto ricorso all’anticipazione bancaria (nell’analisi dei dati si dice chiaramente che questa prassi è cronica per il comune di Guardiagrele, iniziata nel 2014 con l’amministrazionne Salvi e poi fatta propria e incentivata, dal 2015 al 2020 da quella Dal Pozzo) utilizzando per intere le poste inserite nelle previsioni di entrata, pur sapendo che buona parte di quegli introiti non sarebbero mai rientrati".

La consigliera acucsa anche di "manomissioni manuali" nell'inserimento dei dati contabili nel sistema informatico negli anni 2018 e 2019, "facendo sì - dice - che, in questo modo, il bilancio risultasse chiuso con un avanzo là dove si è accertato, invece, che senza quelle manomissioni avrebbe chiuso in disavanzo".

Nel mirino di Di Crescenzo anche l'approvazione del mutuo da 2 milioni e mezzo di euro per la costruzione del palazzetto dello sport, in un consiglio comunale da remoto il 6 aprile 2020, durante il lockdown. "L’amministrazione - incalza - sapeva benissimo che si trattava di un indebitamento che il bilancio comunale non avrebbe mai potuto sostenere".

"Come ulteriore aggravio - prosegue - ad agosto 2020, viene firmato un accordo con azienda esterna per la manutenzione della pubblica illuminazione che prevede, per l’anno 2020, e di molti a venire, un esborso da parte del comune di ben 135.000 euro, somma che, però, non viene inserita nel bilancio di previsione e dunque non ha alcuna copertura".

E ancora, dice Di Crescenzo: "A luglio 2020, sfruttando una legge sul Covid, il sindaco in carica (ma in prorogatio, è bene ricordarlo) assume il ruolo di commissario all’edilizia scolastica disponendo la demolizione di parte dell’edificio del rione Cappuccini. La demolizione si è conclusa qualche giorno prima del voto, lasciando la scuola nel caos totale oltre che con diverse situazioni di pericolo. Le disposizioni sull’epidemia chiedevano maggiori spazi, ma in questo modo a Guardiagrele gli spazi vengono ridotti. Tutta questa fretta ha generato un aggravio dei costi di demolizione di quasi 120.000 euro che dovranno essere trovati all’interno del bilancio comunale".

La consigliera comunale accusa l'ex sindaco di aver usato "i fondi del mutuo del palazzetto per finanziare opere diverse e, peggio ancora, per sostenere la spesa corrente, in barba ad ogni criterio di precauzione". Di Crescenzo parla di gestione "allegra", che ha portato il Comune di Guardiagrele ad avere un buco in bilancio di ben 3.400.000 euro, equivalenti a circa 388 euro di debito pro capite per ciascuno degli 8.768 abitanti attuali".

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