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Maratona notturna in consiglio comunale per approvare il predissesto: ecco cosa prevede

22 i voti favorevoli e 8 i contrari per il provvedimento che mira a organizzare un piano per ripianare il disavanzo. La maggioranza parla di "un momento storico" per la città di Chieti

L'approvazione è arrivata stanotte, sul tardi: era quasi l'1 quando il consiglio comunale, con 22 voti favorevoli e 8 contrari, ha detto sì al predissesto. Un provvedimento che consentirà all'ente di applicare misure per ripianare il disavanzo da 56 milioni di euro e scongiurare una prospettiva ancora peggiore, quella del dissesto finanziario.

A dire sì, sono stati i gruppi consiliari del Partito Democratico, Pd, Chi ama Chieti, Chieti c’è, La sinistra con Diego, Chieti per Chieti, Ferrara sindaco, Movimento 5 stelle, Azione Politica, Chieti Viva, Forza Chieti, Di Iorio sindaco (questi ultimi tre siedono nelle file della minoranza), mentre il no è arrivato da Lega, Fratelli d'Italia e Udc. 

Una discussione, quella iniziata ieri pomeriggio intorno alle 17.30, non sempre pacata, ma costruttiva, a eccezione di qualche polemica tra l'attuale maggioranza e le forze politiche che, fino a tre mesi fa, governavano Chieti. Alla fine, però, il provvedimento è passato con un numero di voti di gran lunga superiore alla maggioranza assoluta, visto che anche i tre del "polo Di Iorio" hanno dato parere favorevole. 

Soddisfatti i capigruppo di Pd, Chieti per Chieti, Chi ama Chieti, Chieti c’è, La sinistra con Diego, Movimento 5 stelle, Lista Ferrara sindaco e Azione politica, che parlano di "un momento storico" per la città. 

"Con la certificazione della drammatica difficoltà economica dell'ente - commentano i capigruppo - questa maggioranza, con un atto di responsabilità senza precedenti a Chieti negli ultimi 20 anni, ha deciso di assumersi l’onere e l’onore di fare delle scelte forti, perché è proprio a scegliere che i nostri elettori ci hanno chiamato, conferendoci la fiducia e la guida della città, attraverso il voto che hanno espresso. Chieti ha voltato pagina".

Ma in cosa consistente, concretamente, la Salvaguardia per gli equilibri di bilancio? Lo ha spiegato nel suo intervento l'assessora alle Finanze, Tiziana Della Penna, ripercorrendo le difficoltà finanziarie del Comune. "Siamo costretti - ha spiegato - a mettere in campo provvedimenti straordinari per tentare di risolvere questa situazione prima che sia troppo tardi e si sfoci nella situazione irreversibile del dissesto".

Il predissesto consente di predisporre un piano della durata minima di 4 anni e massima di 20, in cui mettere in campo le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio di bilancio.

La delibera approvata ieri dovrà essere inviata entro 5 giorni alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti e al ministero dell’Interno. Nel frattempo entro 90 giorni, il consiglio comunale dovrà deliberare il piano di riequilibrio, che nei successivi 10 sarà trasmesso alla Corte dei conti e al collegio dei revisori.

Le misure da attuare prevedono il totale ripiano del disavanzo, disavanzo dei debiti fuori bilancio e del contenzioso: "Bisognerà dunque - ha spiegato l’assessora alle Finanze - potenziare le entrate, utilizzare proventi derivanti dall’alienazione di beni patrimoniali disponibili e avvalersi anche delle entrate derivanti dall’assunzione di mutui per la copertura di debiti fuori bilancio riferiti a spese d’investimento o coperture relative a progetti che generino risparmi di gestione. Bisognerà, inoltre, avvalersi della possibilità di applicare aliquote e tariffe nella misura massima prevista. Il piano deve orientarsi ai fini di riequilibro, ma deve essere sostenibile e fattibile», ha puntualizzato. In caso di accesso al fondo di rotazione, il cui limite massimo è di 15 milioni, il Comune dovrà adottare misure particolari: diminuire del 10% la spesa per l’acquisto di beni e servizi, ridurre fino al 25% delle spese per trasferimenti, favorire il blocco dell’indebitamento".

Ma nel dibattito è entrato anche l'ex sindaco Umberto Di Primio, più volte chiamato in causa durante la discussione, con la nuova maggioranza che accusa la vecchia amministrazione di aver causato il buco nelle casse comunali. 

Il partito di Di Primio, Fratelli d'Italia, tramite la capogruppo Carla Di Biase aveva presentato quattro pregiudiziali alla delibera, tutte respinte. 

E l'ex sindaco taccia il provvedimento come "scellerato", accusando: "Non ci sono i presupposti, hanno aumentato senza ragione gli accantonamenti e continuato a parlare di disavanzo procurato dalla mia amministrazione salvo poi dire, negli atti che hanno approvato loro, che il disavanzo è determinato da elementi estranei alla volontà dell’amministrazione, ovvero causato da provvedimenti del governo che loro sostengono. Hanno aumentato ingiustificatamente gli accantonamenti per contenzioso, triplicandoli, solo per creare una situazione di tensione finanziaria. Per questo, a tutela della nostra onorabilità e del lavoro fatto da chi ha scelto di fare sacrifici (noi), non di aumentarsi lo stipendio (loro), ho deciso di rivolgermi alla Corte dei Conti inviando tutto quello che in questi anni è stato fatto (che la Corte già ha) e quello che stanno facendo".

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